Source ETCETERA
Dilma Rousseff, prima donna Presidente del Brasile, ha stabilito di recente che il 44% della foresta Amazzonica sarà posto sotto la diretta tutela del governo attraverso la creazione di nuove aree protette, ma, su un altro versante, fa piangere il Capo Raoni, rilasciando l’autorizzazione alla costruzione della centrale idroelettrica di Belo Monte, nonostante le decine di migliaia di lettere ed e-mail, a lei indirizzate e, dopo avere ignorato più di 600.000 firme.
Ciò, significa la condanna a morte dei popoli della Great Bend del fiume Xingu.
Belo Monte è, infatti, un progetto che una volta realizzato, cancellerà con una diga almeno 400.000 acri di foresta pluviale, cacciando via 40.000 indigeni e distruggendo l’habitat inestimabile di numerosissime specie uniche al mondo.
Al link, una petizione che tutti possiamo firmare per contribuire a sostenere queste popolazioni indigene e l’Amazzonia: http://amazonwatch.org/take-action/stop-the-belo-monte-monster-dam