Punto e a CapoLe avventure di Giggino O’ Sceriffo nella terra della Monnezza

        Napoli è esausta. Non ce l’ha fatta “Giggino 'O sceriffo, ovvero il sindaco Luigi De Magistris, a mantenere la promessa (di Berlusconiana memoria) di ripulire Napoli in 5 giorni. E, ineff...

Napoli è esausta.

Non ce l’ha fatta “Giggino ‘O sceriffo, ovvero il sindaco Luigi De Magistris, a mantenere la promessa (di Berlusconiana memoria) di ripulire Napoli in 5 giorni.

E, ineffetti, un po’ più di equilibrio, da parte del suo “spin doctor” interiore, non avrebbe guastato, visto che ereditava una situazione di 15 anni di disastri.
Soprattutto, ci avrebbe risparmiato l’aria gongolante del Premier che diceva “Dovrò pensarci io”, ma si sa bene che Berlusconi ha a cuore la nostra città soltanto come bacino elettorale, e ce lo ricordiamo tutti in veste di Presidente spazzino mentre ramazza “dint’ ‘e vicole ê sta città”.

E chi se lo scorda.

Purtroppo, a De Magistris, gli si è messa contro la sentenza del Tar di Roma che, di fatto, ha bloccato il trasferimento di immondizia da un impianto all’altro, ma che è suonata tanto come una piccola, si fa per dire, vendetta trasversale della Lega Nord.

Peccato che fino a ieri, le discariche per i rifiuti solidi urbani e le campagne della nostra regione, siano sempre state degli ottimi luoghi dove sversare tutti quei rifiuti pericolosi che i laboriosi imprenditori del nord non avevano voglia di smaltire e che gli onesti cittadini del nord non ci tenevano ad avere nel proprio giardino.

E, gli si sono messi contro anche i sindaci di Caivano e Afragola che si sono opposti all’ imposizione, con la forza e la solita repressione, di nuovi siti di trasferenza dei rifiuti sui loro territori. Ma, era naturale e prevedibile, che al tentativo da parte delle istituzioni di far pagare , ancora una volta, il prezzo della loro politica a chi in questi anni ha visto il proprio territorio e la propria salute devastata da una gestione dei rifiuti scellerata, si sarebbe opposta resistenza.

E infine gli si è messo contro anche l’inceneritore di Acerra che, in questi giorni, è ufficialmente fuori servizio: un “gioiellino” vendutoci da Impregilo per la modica cifra di 355 milioni di euro e che ricordiamo fu inaugurato come se fosse la panacea di tutti i mali.

L’emergenza più lunga nella storia dell’umanità, continua, dunque, inesorabile e sono ormai circa 2.500 le tonnellate di rifiuti accumulatesi lungo le strade della città, e anche in provincia non va sicuramente meglio.

Addirittura, la monnezza assedia il Cam, il Contemporary Art Museum di Casoria, il museo “coraggio”, nella terra di Gomorra, scelto dalla Biennale di Venezia tra i trenta siti di massimo interesse per il Paese, è stato, purtroppo, costretto a rinviare a tempo indeterminato la mostra perchè la spazzatura bloccava tutte le vie d’accesso alla struttura.

Il sole e il forte caldo, in queste ore, stanno, poi, aggravando la situazione rendendo l’aria irrespirabile e generando il proliferare di insetti e ratti, al punto che il Codacons ha annunciato una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli per il rischio epidemie in città.

Ma Napoli è anche tanto arrabbiata, ed infatti continuano roghi e raid vandalici, come se essere avvolti dalla diossina fosse meno dannoso e più sopportabile del fetore che emana la monnezza, o come se “lanciarla” da un da un lato all’altro delle strade, fosse un atto liberatorio.

Ma, il più delle volte, non sono solo il frutto dell’esasperazione della gente, bensì piuttosto una parte del piano ben orchestrato per far fallire miseramente il neo eletto sindaco, dichiarare lo stato di emergenza e magari anche commissariarlo.
E, in tutto questo, rientra anche il boicottaggio di Lavajet, che non raccoglie i rifiuti.

Proprio, non deve essere andata giù facilmente a “Mericani e Porpette varie” quella mancata elezione di Lettieri a sindaco, e neanche è vista di buon occhio la possibilità di aprire una fase nuova fatta di raccolta differenziata porta a porta, separazione del secco dall’umido e installazione di impianti di compostaggio perché questo significa rinunciare al business degli inceneritori, come quello previsto a Napoli est.

Intanto, arriva la notizia che partirà la scorta armata per i mezzi che trasportano i rifiuti, che Palazzo San Giacomo ha sbloccato 8 milioni e 250mila euro con la Regione Campania per la differenziata, e che verranno allestiti nuovi siti di trasferenza in città, per prudenza non ancora rivelati.

Oggi, infine, ci sarà l’incontro tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: oggetto del confronto le risorse per la raccolta differenziata che, secondo il piano rifiuti di De Magistris, se verrà potenziata nel giro di tre mesi, sarà l’elemento chiave per risolvere la crisi dei rifiuti.

Riuscirà il nostro eroe a tirarci fuori dalla monnezza?

Intanto noi continuiamo a fare il tifo per lui.

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