Punto e a CapoMaroni, dov’è il tuo dio, adesso???

                  I pubblici ministeri al processo contro le forze dell'ordine riguardo ai fatti della caserma Bolzaneto riferirono di persone costrette a stare in piedi per ore e ore, fare la posi...

I pubblici ministeri al processo contro le forze dell’ordine riguardo ai fatti della caserma Bolzaneto riferirono di persone costrette a stare in piedi per ore e ore, fare la posizione del cigno e della ballerina, abbaiare per poi essere insultati con minacce di tipo politico e sessuale, colpiti con schiaffi e colpi alla nuca ed anche lo strappo di piercing, anche dalle parti intime. Molte le ragazze obbligate a spogliarsi, a fare piroette con commenti brutali da parte di agenti presenti anche in infermeria. Il P.M. Miniati parla dell’infermeria come un luogo di ulteriore vessazione.

Secondo la requisitoria dei pubblici ministeri i medici erano consapevoli di quanto stava accadendo, erano in grado di valutare la gravità dei fatti ed hanno omesso di intervenire pur potendolo fare, hanno permesso che quel trattamento inumano e degradante continuasse in infermeria aggiungendo che soltanto un criterio prudenziale impedisce di parlare di tortura, certo, alla tortura si è andato molto vicini.

it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova

Il 21 novembre 2008 Bertolaso è al telefono con Simone Rossetti (il lenone di Anemone): “Sono Guido, buongiorno… Sono atterrato in quest’istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse… io verrei volentieri… una ripassata”. “Perfetto”. “Perché so che è sempre molto occupata… siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo fra un quarto d’ora”. L’appuntamento viene fissato per le 16.

“Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un’altra”.

“Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili – davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate – che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall’alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c’era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi. La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull’asfalto, livide di paura e rannicchiate.

Elisa Di Guida, (docente di Storia e Filosofia – Napoli), (24 maggio 2008)

…Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno”.
“Lo so”, e ride.
“Per carità, poveracci”.
“Va buò”.
“Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto”.

Si ordina l’apertura della più grande discarica di rifiuti in Europa nel parco Vesuviano, in zona già gravata da uguale servitù. L’atto non è firmato dal comando di piazza di una truppa di occupazione straniera, ma dall’autorità pubblica di uno stato di diritto. Fraintesa la nozione di stato sovrano, ritiene di poter ridurre dei cittadini a sudditi di un impero d’oltremare.

da La legittima difesa di Terzigno all’ultimo gradino della penitenza di Erri De Luca

La mattina del 28 dicembre 2010 oltre 300 pastori provenienti da Olbia sono sbarcati in porto con la “sovversiva” intenzione di raggiungere la Capitale per chiedere al governo del neoduce Berlusconi aiuti per il settore e soprattutto un prezzo equo per il latte ovi-caprino. Ma, appena i pastori hanno messo piede sulla terraferma, sono stati selvaggemente caricati e manganellati da uno schieramento di carabinieri e poliziotti della celere.

Cene, feste e orge. Con ragazze di ogni tipo: italiane, cubane, venezuelane, domenicane. Belle, bellissime. Disposte a tutto. A travestirsi da infermiere sexy. Insomma “qualcosa di mai visto”. Di “indecente”. Tanto che per partecipare a quegli incontri bisogna “essere pronti a tutto”. C’è questo e altro nelle pagine dell’inchiesta su Ruby Rubacuori.

L’applauso rivolto dall’assise di Confindustria a Bergamo all’amministratore delegato della Thyssen Krupp, condannato in primo grado, condannato per il rogo che uccise sette operai.

Gas lacrimogeni tossici, vietati dalla convenzione di Ginevra, lanciati a centinaia sui manifestanti, spesso ad altezza uomo, a fracassare oltre ai polmoni anche le teste e le ginocchia. Proiettili di gomma, idranti, e tutto il peggior repertorio della guerriglia urbana, trasferito per l’occasione fra i boschi di Chiomonte.
Mentre i manifestanti, con tenacia arretravano, per poi tornare subito dopo sulle loro posizioni. In una sorta di battaglia fra decine di migliaia di cittadini e qualche migliaio di teppisti in divisa, che non avrebbe nessuna ragione di esistere in un paese civile.
Il tutto con l’avallo del Presidente della Repubblica, del governo e dell’opposizione, impegnati a demonizzare la popolazione (composta a loro avviso da 70 mila anarchici violenti) che è bene sia gasata con armi proibite e picchiata con altre di vario genere, perchè non vuole adeguarsi alle decisioni fatte passare sopra la sua testa.

da Assedio NO TAV, ma i teppisti sono in divisa di Marco Cedolin

“Mi auguro che la magistratura vada fino in fondo e colpisca duramente chi ha messo in atto questa violenza. Sono d’accordo con chi … ipotizza da parte di questi delinquenti il reato di tentato omicidio”, ha detto Maroni ringraziando invece polizia, carabinieri e Guardia di finanza per aver agito “senza eccessi”.

“Non è stata solo una violenza eversiva quella messa in atto dai No Tav, ma un’azione di stampo terroristico”, ha aggiunto il ministro nel corso di un incontro con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per l’istituzione entro la fine del 2012 del numero unico di emergenza 112.