C’è un pericolo. Non innamoratevi di voi stessi, del bel tempo che stiamo vivendo qui. I carnevali sono a buon mercato – la vera prova del loro valore è quello che rimane il giorno dopo, come la nostra normale vita quotidiana sarà cambiata. Io non voglio che ricordiate questi giorni come “oh mio dio eravamo giovani è stato bellissimo “. Innamoratevi del duro e paziente lavoro – noi siamo l’inizio non la fine. Ricordatevi che il nostro messaggio fondamentale è: il tabù è rotto, non viviamo nel mondo migliore possibile, noi siamo autorizzati e obbligati a pensare delle alternative.
Slavoj Zizek, Discorso tenuto ai manifestanti del movimemto “Occupy Wall street” a New York, domenica 9 ottobre
Inutile dire, che alla luce dei fatti delle ultime ore, l’indignazione c’è e sta aumentando sempre di più.
Ma, non tanto, per i teatrini a cui ci ha abituato la politica italiana, anzi si potrebbe dire che a quelli ci siamo assuefatti o meglio ancora rassegnati e che da quei “politicanti” non ci aspettiamo più nulla, che non sia la tutela esclusiva dei loro interessi, quanto per i segnali preoccupanti che arrivano dal fronte Bce, nella persona di Mario Draghi, assurto a Papa laico.
La ricetta per evitare il default dell’Italia, è ormai chiara: manovre finanziarie “lacrime e sangue” e privatizzazioni e liberalizzazioni selvagge, nella migliore delle ipotesi.
E, intanto, si preme, per “ricapitalizzare” le banche.
Dunque, a tutti coloro che, da giorni, occupano “Wall Street” o “Bankitalia” e a quelli che si recheranno domani in piazza, a Roma, per partecipare alla manifestazione contro l’austerity, dico siate “indignati” ma siate soprattutto “folli“, perché si può immaginare un finale e un futuro diverso.