Una panchina, un libroAustin Wright, Tony & Susan, Adelphi, 2011

Susan riceve un manoscritto dal suo ex-marito Edward, con preghiera di un parere franco e spassionato, come solo Susan può dare. Il pacco e la richiesta sono del tutto inaspettati visto che è passa...

Susan riceve un manoscritto dal suo ex-marito Edward, con preghiera di un parere franco e spassionato, come solo Susan può dare. Il pacco e la richiesta sono del tutto inaspettati visto che è passato molto tempo dall’ultima volta che Susan ed Edward hanno avuto contatti. Il loro matrimonio è durato poco meno di due anni ed è fallito soprattutto per l’incapacità di Susan di comprendere le ragioni di Edward quando questi abbandona il corso di laurea in legge per dedicarsi totalmente alla scrittura, peraltro senza risultati apprezzabili . Susan scappa di fronte alla depressione di Edward e all’incomunicabilità del loro rapporto abbandonandosi alla seduzione del vicino di casa Arnold. Lascia Edward e sposa Arnold : il secondo matrimonio, ultraventennale, è fondato su solide basi economiche – Arnold è cardio-chirurgo -, tre figli e una bella casa. Arnold ha fatto carriera, mentre Susan è rimasta al palo: continua ad insegnare letteratura inglese part time in una piccola università locale, tanto per passare il tempo. Per quieto vivere accetta anche l’infedeltà di Arnold. Si dedica alla casa e ai figli. Legge molto. E il manoscritto con la storia di Tony, intitolato Animali Notturni, la attira in una spirale di emozioni che stravolge la sua tranquilla vita familiare. Forse è ciò che Edward voleva ottenere, forse no.

Perché il romanzo di Edward , che noi leggiamo integralmente insieme a Susan, solo in apparenza non ha nulla a che vedere con quest’ultima: è un thriller pieno di tensione, efficacemente angosciante, con tanto di sangue, violenza e colpo di scena finale. Ma il lettore a poco a poco realizza come la personalità di Tony, il protagonista, un uomo retto, disciplinato, con un matrimonio solido alle spalle, sia simile a quella di Susan. Entrambi conducono una vita sulla quale non hanno mai voluto o dovuto prendere l’iniziativa, un’esistenza senza colpi di reni e senza mai gettare il cuore oltre l’ostacolo. Per Tony si tratta di vera e propria vigliaccheria, per Susan di supina accettazione del corso degli eventi.

L’americano Austin Wrignt, docente di letteratura scomparso nel 2003, costruisce un romanzo appassionante – almeno nei primi tre quarti – attraverso l’intreccio delle due storie, con Tony – e quindi Edward, lo scrittore – che entrano prepotentemente nella vita e nella psiche di Susan. Ma il lavoro di Wright ci fa anche riflettere sul rapporto fra fiction e lettore, sul ruolo dello scrittore all’interno di ciò che scrive, sulla problematica di leggere il libro scritto da qualcuno che si conosce intimamente , sul processo di identificazione del lettore con personaggi e situazioni del romanzo per meglio comprenderne le motivazioni. Pubblicato nel 1993, Tony e Susan è stato riscoperto l’anno scorso è acclamato come capolavoro (non lo è, ma ci va vicino).

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