Punto e a CapoSe la Grecia si ribella alla dittatura finanziaria

    Foto di Collettivo Latrones       Ieri, in un colonnino a pagina 2, sempre il Corrierone, fanaticamente allineato al pensiero unico filo-bancario, ha confessato in cosa consiste il fondo salva-...

Foto di Collettivo Latrones

Ieri, in un colonnino a pagina 2, sempre il Corrierone, fanaticamente allineato al pensiero unico filo-bancario, ha confessato in cosa consiste il fondo salva-stati europeo. In due parole: le devastanti conseguenze della crisi originata dalla finanza tossica sono curate con altra finanza tossica.
E per di più con gli stessi identici sistemi.
E noi poi ci tocca ascoltare i signori politici al soldo delle banche che si dicono preoccupati perchè la gente non ha più fiducia in questo modello di sviluppo. Ti credo: ci truffano ancora e sempre rifilandoci altre bolle finanziarie, rimandando in là nel tempo i debiti che sono destinati prima o poi a esplodere.
Voi che continuare a crederci, alla fola del “mercato” e al teatrino destra-sinistra che le fa da copertura, il crac ve lo meritate.
Ma noi, pochi anche se in crescita, che la storia dell’orso non ce la beviamo più, perchè dovremmo subirlo?
Ditelo a chiunque: ci stanno fregando di nuovo, e se non cominciamo a dire “no” alla frode dell’euro, a questa Europa in mano ai banchieri e all’economia manipolata dalla speculazione, essere indignati non serve a un tubo.

Finanza tossica, è tutto come prima, Alessio Mannino

Nel giorno dell’insediamento di Draghi alla Bce, capitolano le borse, soprattutto quella italiana (mentre il Ministro dell’Economia non trova niente altro di meglio da fare che partecipare, con Bossi, alla Sagra della Zucca di Pecorara !) e questo perchè, inaspettatamente, il primo ministro greco Georges Papandreou annuncia un referendum sul nuovo piano di aiuti concordato con la Ue, referendum per il quale ha ottenuto oggi il sostegno del proprio governo.

La decisione, presa probabilmente perche’ dal punto di vista sociale ormai le tensioni sono insopportabili, ha scatenato le ire di Bruxelles.

E’ evidente, ormai, che “la crisi del debito” non si risolve con altro debito ma soprattutto appare chiaro che i governi possono firmare trattati e impegni solenni a subordinare la loro politica fiscale al volere di Bruxelles (o per essere più precisi ai desideri della Germania e della Banca Centrale Europea) ma alla fine “il popolo” rimane il “sovrano” reale, e può anche scegliere di dire di no o addirittura di rovesciare i leader politici che spingono all’unità europea e all’austerità, come sta succedendo in Grecia.