CongiunturaL’infinita trattativa sul debito greco sta deragliando

«Va tutto bene, tutto sarà risolto entro poche settimane». Così oggi il ministro greco delle Finanze, Evangelos Venizelos, in merito al processo di ristrutturazione del debito ellenico. Eppure, le ...

«Va tutto bene, tutto sarà risolto entro poche settimane». Così oggi il ministro greco delle Finanze, Evangelos Venizelos, in merito al processo di ristrutturazione del debito ellenico. Eppure, le trattative fra i creditori privati e il Governo greco stanno deragliando. Pochi minuti fa il fondo hedge Vega ha abbandonato il tavolo delle trattative, senza rilasciare ulteriori commenti. Una decisione sulle svalutazioni da applicare ai bond greci detenuti dai privati era attesa già a fine ottobre. Di rinvio in rinvio, è difficile che arrivi prima di febbraio. Ma potrebbe essere inutile.

Durante il Consiglio europeo del 21 luglio scorso si era deciso di introdurre la partecipazione dei privati all’haircut del debito greco, valutato in circa 365 miliardi di euro da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi). A curare le trattative è stato l’Institute of international finance (Iif), la principale lobby bancaria internazionale. L’accordo di massima trovato ha visto un haircut, cioè un taglio al valore nominale dei bond ellenici detenuti in portafoglio dai privati, del 21 per cento. Ben presto l’Iif si è resa conto che non sarebbe stato abbastanza per abbassare il debito pubblico di Atene a livelli sostenibili. Infatti, secondo l’ultimo rapporto del Fmi occorre uno sforzo ancora maggiore. La Dsa (Debt sustainability analysis) pubblicata in anteprima da Linkiesta vedeva un Private sector involvement (Psi) comprendente un haircut del 50% per riportare il rapporto debito/Pil sotto quota 120% alla fine del 2020. Ma il Fmi spiegava che l’haircut poteva anche essere del 60%, se si voleva riporta il debito al 110% del Pil a fine 2020. Facile comprendere che le banche europee non sono in grado di sostenere una tal svalutazione, specie considerando le attuali difficoltà che sta vivendo il mercato interbancario Ue. Eppure, Venizelos continua a ribadire che «non ci sono problemi».

La realtà però è un’altra. I creditori privati, rappresentati dall’Iif, vogliono lo stesso trattamento dei creditori pubblici e non arretrano di mezza posizione. Anzi. L’abbandono di Vega Asset Management, uno dei maggiori hedge fund mondiali, è la prova che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Del resto, le difficoltà della ristrutturazione del debito greco sono note. E sono anche conosciute le prospettive macroeconomiche per la Grecia nei prossimi anni. Difficile pensare che basti un haircut del 60% a risolvere il problema greco.

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