Marta che guardaMiracolo a Le Havre, di Aki Kaurismaki

È che ogni tanto fa bene provare tenerezza, sorridere, sperare. Ogni tanto fa bene anche da grandi ascoltare una fiaba, pensare che la maggioranza delle persone può e sa rivelarsi generosa, che gli...

È che ogni tanto fa bene provare tenerezza,
sorridere, sperare.
Ogni tanto fa bene anche da grandi ascoltare una fiaba,
pensare che la maggioranza delle persone può e sa rivelarsi generosa,
che gli amici ti aiutano e che talvolta lo fanno anche gli estranei.
Ogni tanto ci vuole un’iniezione di fiducia,
una presa di distanza dal cinismo dilagante e che fa figo,
ogni tanto è bello guardare sul grande schermo visi non belli ma ricchi di vissuto e di storia e quindi bellissimi,
visi che non odorano di plastica.
Ogni tanto si ha bisogno di sapere che vincono i buoni,
che i cattivi non sono sempre dove te li aspetti,
che se non ti volti dall’altra parte di fronte a chi sta male sarai ripagato dalla vita e il bene compiuto ti ritornerà indietro.
Ogni tanto è bello credere nei miracoli,
anche se di solito non avvengono nel tuo quartiere.
Ecco perché “Miracolo a Le Havre”, il film girato da uno dei più stravaganti registi in circolazione, è un film che bisogna vedere.
Per vivere un’ora in stato di grazia,
per sfrugugliare la parte di te che ha ancora voglia di credere che non tutto è perduto,
che se esiste qualcosa di prezioso al mondo può capitare che diventi tuo anche se ti sembra di non meritarlo,
anche se parti svantaggiato,
anche se vieni da lontano.

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