L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.
Giuseppe Prezzolini, Codice della vita italiana – capitolo I, “Dei furbi e dei fessi”, 1921.
Allora, ricapitolando, di patrimoniale neanche a parlarne.
Imu per la Chiesa, anatema.
Idem per partiti e sindacati.
Taglio degli stipendi di deputati e senatori adeguandoli alla media europea sarà il Parlamento a provvedere. Forse.
Abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali sì… ma a decorrere dalla prossima legislatura.
Tassisti e farmacisti, guai a toccarli.
Rivalutazione degli estimi catastali: per la Chiesa c’è losconto.
Frequenze televisive, regalate.
Tagli alle spese militari, inesistenti.
Una tantum sui capitali scudati inapplicabile. “In Italia”.
Intanto, i sacrifici cadono sui soliti noti; un articolo della manovra sospende la causa di servizio a tempo indeterminato; arrivano bombe a Equitalia e proiettili in busta ad Alemanno e alla ministra Severino; anziani rubano bistecche per fame; l’amministratore delegato della Fiat domani viene in Campania a “festeggiare” la nuova Panda (s)chiavi in mano; poveri ventenni muoiono nell’economia dell’evento; a Torino si incendiano campi Rom e a Firenze si fa il tiro al Senegalese.
Un buon Natale a tutti.