Giardiniera urbanaUno spread di colori riesce a farci dimenticare un altro spread

A Milano non si vedeva da anni un autunno così scintillante di colori che sembra non finire mai. Ancora oggi, a dicembre inoltrato, le foglie sembrano non voler abbandonare ippocastani, vite americ...

A Milano non si vedeva da anni un autunno così scintillante di colori che sembra non finire mai. Ancora oggi, a dicembre inoltrato, le foglie sembrano non voler abbandonare ippocastani, vite americana, glicini, prunus, aceri, liquidambar ( fotografia scattata ai Giardini Marinai d’Italia) in una girandola di colori che fanno pensare più a un Indian Summer americano che alla nostra grigia Milano. A cosa dobbiamo questa stagione cosi vivace? Giornate tiepide prive di vento successive a grosse piogge portano a questo fenomeno. I colori ardenti e luminosi sono dovute a settimane intere di giornate baciate dal sole intervallate da notti fredde ma non rigide.

Il pigmento chiamato clorofilla grazie a un processo chimico, la fotosintesi, ha il potere di trasformare la luce solare in zuccheri e ossigeno. Con i primi freddi, il passaggio tra la pianta e le sue foglie si fa più difficoltoso a causa della fragilità dei legami e altri pigmenti gialli e rossi, racchiusi nella struttura delle foglie si rivelano soltanto quando i giorni si fan più brevi. Consogliamoci cosi a giornate grige e con inquinamento sempre elevato. E continuiamo dunque a piantare alberi e cespugli decidui dai vivaci colori autunnali anche in città, che ci aiutano a sopravvivere meglio ad un grigiore crescente ed ad un aria sempre più irrespirabile.

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