Papale papaleCome sta (davvero) il Papa?

Il Papa sta bene, dicono in Vaticano. Ed è giusto che dicano così. La salute di un Pontefice è, giustamente, un tema tabù nel Palazzo apostolico. Quando peggiora, precipitano le manovre che prepara...

Il Papa sta bene, dicono in Vaticano. Ed è giusto che dicano così. La salute di un Pontefice è, giustamente, un tema tabù nel Palazzo apostolico. Quando peggiora, precipitano le manovre che preparano il Conclave, si stagliano candidature, altre vengono affossate, salgono a galla questioni spinose come le dimissioni del monarca o la non delegabilità di un potere che discende direttamente dallo Spirito Santo. E’ normale, dunque, che la risposta sia che il Papa sta bene. Meno normale sarebbe non porre la domanda. Non per cinismo, non per macabra mancanza di rispetto nei confronti della persona che c’è sempre dietro l’istituzione, ma perché la salute del Papa va via via emergendo come il tema – cronachistico, geopolitico, ecclesiologico – del Pontificato. Si fa strada quasi impercettibilmente, affiora sempre più spesso nelle chiacchiere di corridoio, ancora non tracima sulle pagine dei giornali, ma traspare ogni giorno di più.

Benedetto XVI, 85 anni ad aprile, da due anni trascorre le vacanze a Castel Gandolfo perché non è più consigliabile l’alta quota delle trasferte in montagna. Per lo stesso motivo eviterà di visitare Città del Messico quando si recherà nel paese sudamericano a marzo. In passato, del resto, l’alta quota non ha portato fortuna a Ratzinger. Nel 2009 una caduta di notte nella casa di vacanze di Les Combes gli procurò una distorsione del polso. Prima di diventare Papa, nel 1992, ebbe una caduta simile a Bressanone, forse causata da un leggero ictus. Il problema sarebbe un’ipertensione che avrebbe costretto Benedetto XVI ad una dieta calibrata e alla decisione – introdotta pian piano – di rarefare gli impegni e diminuire gli sforzi. Il Papa, allora, entra ormai nella basilica di San Pietro su una pedana mobile spinta dai sediari pontifici. Ed ha diminuito le udienze, ricevendo, ad esempio, i vescovi in visita ad limina apostolorum non più uno alla volta, ma in piccoli gruppi. Chi ha modo di parlargli descrive una persona lucida, capace di guidare la Chiesa cattolica mondiale, ma a tratti molto affaticata. Nessuna precipitazione clinica, nessun allarme, certo. Ed è giusto e normale che il Vaticano risponda che il Papa sta bene. Come è giusto e normale, per le donne e gli uomini di Chiesa così come per ogni semplice osservatore, domandare: come sta il Papa?