Il perimetro del debito pubblico. Esoterico quasi quanto il cerchio magico. Ogni tanto capita che ci si accordi per una qualche formula alchemico-contabile. Così potente da far sparire gli oggetti . Capita così che ci siano cose che sono dello Stato ma stanno fuori del perimetro. Un po’ come Maroni col cerchio. La Cassa Depositi e Prestiti, ad esempio, è Stato al 70% ma sta fuori; e suoi equivalenti altrove in Europa pure. Il che può essere utilissimo, se non provvidenziale. Se riesci col suo aiuto a spostare un pezzo di debito fuori del perimetro quel debito non e’ più, tecnicamente, debito “pubblico” (statale). Grazie alla formula hai contabilmente “ridotto” il debito e dovrebbe riuscirti più facile di (ri)finanziarti vendendo titoli di Stato o altrimenti. Un po’ come se la Signora Gina non riuscisse nemmeno ad entrare in banca per quanti debiti si porta sulla schiena; e di colpo la ricevessero dopo che li ha sbolognati in blocco a sua figlia.
Dice il Corriere che adesso il Governo sta meditando di usare la formula e farne filtro magico. Prende i gioielli di famiglia e li vende alla Cassa Depositi e Prestiti; e coi soldi che ne riceve si ripaga un pezzo di debito pubblico. Aumenta il debito fuori del perimetro (che presumibilmente la Cassa per comprare qualche soldo dovrà farselo prestare); e lo usa per ridurre il debito dentro il perimetro.
Dice il padrone che se lo fa finisce che casca persino l’opposizione padanica. Che riuscire a ridurre il proprio debito comprando da sé stessi è senz’altro ed esclusivamente mestiere per tecnici.
23 Gennaio 2012