Mattinata in Poste Italiane.
Appena dopo un cappuccino bollente, piena tradizione tricolore.
Non serve quello che in gergo viene definito il “radar” per localizzare il puntino gay appena passato tra le porte scorrevoli.
Piacevole distrazione dall’attesa dei (circa 70) numeri che precedono i brevi momenti di gloria allo sportello.
Si avvicina alla macchinetta elettronica, e succhia via un biglietto da ogni pulsante.
Titolare Poste Pay, cittadino ordinario, spedizione pacchi postali voluminosi.
Di questi tempi in fondo, non si sa mai.
Il puntino ancheggia tra le (circa 70) persone in attesa, con occhi attenti e pantaloni rossi.
Poi vede lei. La signora anziana, con bastone, quella fatta passare avanti a tutti come gesto di civiltà per il prossimo.
Si avvicina, sensibile come solo un gay sa essere. Accompagna la signora alle porte, cauto. La saluta sorridente.
Torna vincitore, con in mano un biglietto da cittadino ordinario che vale quanto l’oro.
(Circa 40) persone prima di me.
Mattinata in Poste Italiane, piena tradizione tricolore.