Education ChronicleMeglio un giro del mondo in sacco a pelo che un Mba

Oggi non consiglierei a un giovane talentuoso di frequentare un Mba. Eppure l’ho fatto tante volte. Sono stata per anni a scuola di Business Education Journalism, abbeverandomi, traducendo, confron...

Oggi non consiglierei a un giovane talentuoso di frequentare un Mba. Eppure l’ho fatto tante volte. Sono stata per anni a scuola di Business Education Journalism, abbeverandomi, traducendo, confrontando gli articoli pubblicati dal Financial Times e dalle brave ed eroiche giornaliste, Linda Anderson e Della Bradshaw che di quel supplemento del lunedì su un tema abbastanza grigio come l’amministrazione aziendale e la formazione dei manager hanno fatto un cult. Leggendo l’ultimo numero con il 14° ranking ,mi sento sollevata, sono d’accordo con loro. L’Mba, il Master in business administration, quel corso di studio di uno o due anni, frequentato da chi vuol diventare un top manager è diventato obsoleto. Meglio un giro intorno al mondo, un gap year come lo chiamano gli anglofoni, un anno a esplorare le realtà più difficili del pianeta, e ad ascoltare gli altri, tutte le persone che si incontrano. Possibilmente stabilendo un contatto fisico, nei Paesi dove questo è possibile, utilizzando il linguaggio non verbale, mangiando lo stesso cibo, calzando le stesse scarpe. Le iscrizioni alle Business school sono in fortissimo calo, le scuole si stanno inventando di tutto, ma gli allievi scappano. Scappano soprattutto dall’Occidente, mentre le scuole asiatiche si riempiono la pancia d’iscritti di dollari e di euro, proponendo altri corsi di management, soprattutto nuovi stili di vita.
Chi va a fare un master a Vastrapur nel distretto di Ahmedabad potrà evitare il bagno di folla, la giostra emotiva che caratterizza l’India, nonostante ci si trovi nel Gujarat, forse lo Stato più ricco del paese? No di certo. L’Asia, con la sua crescita economica, se da un lato non si fa mancare un certo appiattimento sul modello americano di alcuni decenni fa, non può fare a meno di mostrare la sua diversità, la povertà e la tecnologia più avanzata divise da una fogna a cielo aperto, le religioni, i colori, gli odori. Le aziende dichiarano che un’esperienza all’estero è valutata più di ogni altra competenza. Ma che tipo di esperienza? Gli imprenditori di tutto il mondo sono alle prese con i licenziamenti, con rapporti tesissimi con lavoratori di diverse etnie, che parlano lingue sconosciute, che comunicano utilizzando i linguaggi delle terre che hanno abbandonato. In quale scuola s’insegna a dialogare con la diversità? Le università più consapevoli si stanno attrezzando. Nel frattempo zaino in spalla ragazzi, in tasca uno di quei biglietti aerei RTW ticket- Round The World– che permettono di fare diverse soste in giro per il mondo sempre in una direzione, senza mai tornare indietro.

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