Nessuno di noi, mi pare di aver capito, avrebbe abbandonato la nave che affondava, ognuno di noi sarebbe restato lì dov’era, a fare il proprio dovere nella notte tragica della Concordia. Guardate quanto è cinico e baro il destino, che ha voluto mandare sul fiore all’occhiello della Costa Crociere l’unico italiano in grado di comportarsi come Schettino. E’ vero, nessuno può dire che non sarebbe andata allo stesso modo, se il fato avesse inviato sulla nave un altro qualsiasi degli italiani. Adesso staremmo parlando di una tragedia uguale, invariata nel numero di danni e vittime; ma, insieme a essa, si racconterebbe di un comandante eroico, di un eroe italiano “rimasto nella cabina di comando finchè l’ha consentito la forza di gravità”. Proprio Schettino, doveva capitarci. Tocca allora accontentarsi della cronaca, così italiana che più italiana non si può: al giustizialismo di casa nostra, si aggiunge oggi il coro di quanti non avrebbero abbandonato la nave. Scusate, l’ho tirata per le lunghe. Sarebbe stato sufficiente scrivere “voglio un paese normale, chi ha sbagliato paghi e gli eroi col culo degli altri tacciano”.
17 Gennaio 2012