E’ la pubblicità che più fa discutere in questo momento, per tante ragioni.
Per gli argomenti che usa, per l’attualità a cui si collega che é stata sulle prime pagine dei giornali per mesi.
Sto parlando della nuova campagna per la Fiat Panda.
http://www.youtube.com/watch?v=heCVR7kKyRw&feature=player_embedded
A me, lo dico subito, piace. Anche con tutte le sue contraddizioni.
Parliamo di pubblicità non di telegiornale, so benissimo che lo scontro sindacale che ha visto la Fiat scontrarsi con gli operai di Pomigliano é molto lontana dall’immagine ideale che é mostrata in questo minuto e mezzo, pero’ alla fine, appunto, stiamo parlando di una campagna pubblicitaria, di un meta-messaggio che racconta una storia italiana.
Le immagini sono ben scelte, la voce é calda e seducente, i tasti sono quelli usati e abusati, ma non potrebbe essere altrimenti, dell’italianità più flagrante. Potrà piacere o meno, ma l’Italia, soprattutto nel mondo é quello, iconograficamente parlando.
Non é lecito farne un veicolo d’informazione più importante di quello che é. L’obiettivo, neanche troppo nascosto, é quello di “responsabilizzare” i futuri acquirenti della Panda che comprandola, in fondo, aiutano l’economia nazionale. Non é una cosa insolita, né solo italiana, in Francia, da anni la Toyota pubblicizza la Yaris France, sottolinenando spesso e volentieri il fatto che questa macchina é prodotta nel nord della Francia.
Probabilmente, a monte, c’é anche una convergenza strategica del gruppo Fiat-Chrysler.
Ovvero il cercare di simbolizzare in una macchina la “rinascita” economica di un paese.
Con le dovute differenze, l’Italia ha la Panda, negli USA invece c’é la Jeep.
http://www.youtube.com/watch?v=G1Ci2UGrv1M&feature=player_embedded