Papale papaleCl di lotta e di governo

Miracoli dell’era Monti. L’Italia viene declassata dalle agenzie di rating americane ma cresce il suo peso in Europa. Salgono le tasse ma il consenso del governo non scende. Pd e Pdl sognano di sta...

Miracoli dell’era Monti. L’Italia viene declassata dalle agenzie di rating americane ma cresce il suo peso in Europa. Salgono le tasse ma il consenso del governo non scende. Pd e Pdl sognano di stare all’opposizione ma stanno in maggioranza. E anche Comunione e liberazione, miracolosamente, si sdoppia. C’è Cl di lotta e Cl di governo. Lo sdoppiamento è nell’aria da mesi: da una parte Formigoni, dall’altra i mal di pancia del popolo ciellino per Nicole Minetti al Pirellone, da una parte Maurizio Lupi, che ha difeso Silvio Berlusconi fino al penultimo, dall’altra i ciellini perplessi dal bunga-bunga, da una parte la battaglia per disertare il referendum sull’acqua (Tempi invitò ad andare “tutti al mare, l’unico posto dove l’acqua è pubblica e gratis”), dall’altra (lo ha registrato il mensile Tracce) un’area sempre più vasta e sempre più insofferente verso un eccessivo coinvolgimento nella politique politicienne. Poi è caduto Berlusconi, è esploso il caso dell’ospedale San Raffaele, è morto don Luigi Verzè, sono stati arrestati il faccendiere Piero Daccò, Massimo Ponzoni… e Cl si è sdoppiata davvero. Julian Carron, leader spirituale del movimento fondato da don Giussani, ha spiegato al Corriere della sera che “Cl deve vigilare di più per evitare di farsi usare”. Il Fatto quotidiano sostiene addirittura che Carron voglia sganciare Cl dalla Compagnia delle opere e minacci di dimettersi e tornarsene in Spagna. Poi è stata la volta del cardinale Angelo Scola, che in un incontro con i giornalisti a Milano ha tenuto a sottolineare che lui, con Formigoni, c’entra poco, lo sente solo una volta l’anno, e nulla Cl ha a che fare con le “marachelle” di qualcheduno. Formigoni ha commentato – intervistato dalla trasmissione Gli intoccabili di Gianluigi Nuzzi – che Scola non l’ha scaricato, ma intanto è polemica. Il martiniano Franco Monaco su Repubblica chiede a tutta Cl di fare un “onesto bilancio” del lungo appoggio a Berlusconi, Mauro Magatti gli ribatte sul Sussidiario invitando tutti a fare autocritica, Luigi Amicone va all’attacco su Tempi: “Chissà perché quelli di Cl non sono ancora rappresentati con la croce gialla cucita sul petto”. Linguaggio infuocato, dibattito aperto – divorzio annunciato tra Cl di lotta e Cl di governo?

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