Il Senatore Alberto Tedesco, già Vicepresidente della Regione Puglia a guida Nichi Vendola, vive giorni tranquilli da quando è approdato a Palazzo Madama. Nulla lo potrà distogliere dalle graziose colazioni alla buvette nè dal suo proficuo impegno parlamentare.
Mentre l’indagine sulla Sanitopoli pugliese si allarga e assume contorni inquietanti, Lui non ha di che temere. Dorme tranquillo Alberto, fino a che Pdl e Lega si ostineranno a votare contro il suo arresto.
Ieri, infatti, la Giunta delle immunità del Senato con 12 «sì» e 7 «no» archivia la nuova richiesta d’arresto a carico dell’ex senatore del Pd, Alberto Tedesco, avanzata dalla Procura di Bari.
Hanno votato contro l’archiviazione il Pd e l’Idv, ma ciò non è servito nè bastato per ottenere la non archiviazione dell’ennesima richiesta d’arresto.
Sembra che la sorte non voglia lasciar in pace il Pd. Non solo deve fare i conti, e speriamo ragionarci sopra, con le continue sconfitte alle primarie, con il vuoto di idee e di uomini nuovi, ma anche con i continui scandali che coinvolgono i suoi esponenti. Un partito che non parla più al cuore e all’anima dei suoi elettori, ma che riassume concetti politici per aforismi e metafore. Le “Bersiananae”.
Dopo Lusi, oggi ex Pd, ex tesoriere della Margherita, oggi proprietario di immobili e ville a insaputa di tutta la dirigenza rutelliana e democratica, neanche lo scandalo del Senatore Tedesco aiuta a ricomporre i pezzi di un partito senza identità. E senza colla. Scollato in 24 correnti, centri di potere, comitati elettorali e aspirazioni leaderistiche di ognugno.
La domanda, allora, sorge lecita. Come e con quali metodi, il Partito Democratico seleziona la propria classe dirigente ? Quali sono i criteri di scelta?
Bersani parlava di diversità genetica con il Pdl e gli altri partiti, ma a volte i cittadini sentono lo stesso odore…. di fregatura!
Parlare di questione morale nel Pd è come parlare di Ici sugli immobili della Chiesa. Tutti ne parlano, nessuno ne dice.
Gli italiani che penseranno il giorno delle elezioni?