Neverland - Sogni, Giochi, RealtàDragon Quest – Recensione di Maurizio Valentini

GIOCO   Ecco un gioco fantasy recensito da... Maurizio Valentini!   DRAGON QUEST della Games Workshop La scatola del gioco (foto Boardgamegeek).                                                    ...

GIOCO

Ecco un gioco fantasy recensito da… Maurizio Valentini!

DRAGON QUEST della Games Workshop

La scatola del gioco (foto Boardgamegeek).

Ecco un gioco della Games Workshop prima che si dedicasse solamente alle miniature.

Per 2-4 giocatori.

Nella scatola si trova una plancia di gioco, 115 contrassegni “Room”, 68 contrassegni “Tesoro, Giocatore, Drago, Anello”, 174 carte “Room, Crypt, Trap, Door, Corpse, Monster, Search”, 4 fogli personaggio, 4 miniature, 7 “counters”, 1 D6, 1 D12, “Reference Sheet” ed il regolamento.

Scopo del gioco è quello di entrare, arrivare alla stanza del tesoro ed uscire con parte di esso prima che il sole tramonti… (non è facile).

Come si gioca:
Si mettono i tasselli “room” in un contenitore e si mischiano,si fanno delle pile con le carte “room”, cript,corpse, trap, door, monster e si piazzano a fianco del tabellone, viene piazzato un segnalino sul percorso del sole (rappresenta i turni che passano nel gioco avvicinando al tramonto), ogni giocatore prende una scheda personaggio dove ci sono marcati i punti ferita, la fortuna e l’agilità del personaggio (quando i punti ferita arrivano a zero il personaggio è morto).

Ogni personaggio comincia il gioco su uno degli angoli del tabellone, fa avviare il percorso del sole, pesca un tassello (senza vederlo) “Room” e lo piazza davanti a se seguendo la direzione della freccia stampata sopra al tassello stesso. Vi entra e, se è un corridoio,pesca subito un altro tassello altrimenti, se è una stanza pesca una carta per vedere cosa ha incontrato .La stanza può essere vuota, ma può anche contenere mostri, trappole (si pesca dal mazzo trap per vedere cosa succede), può esserci un corpo, una cripta o una porta (si pesca dal mazzo appropriato). I tasselli pescati non ti danno la certezza di arrivare alla stanza del tesoro (che tra l’altro è sorvegliata da un drago dormiente) ma possono portarti in giro per il tabellone (il dungeon si forma pescando i tasselli). I mostri che si possono incontrare e combattere sono: orchi, troll, campione del caos, scheletro, goblin… altri appaiono, fanno danni e se ne vanno.

Quando si incontra un mostro lo si deve combattere… Ci sono 3 modi per affrontarlo; attaccarlo, aspettarlo, fuggire. E ci sono 3 tipi di reazione da parte loro; fuggire, attaccarti o darti dei danni prima dell’attacco. Il giocatore sceglie come affrontare il nemico e guarda sulla carta monster quello che farà il mostro in base a quello che è stato scelto. Se il nemico resta ci sono marcati anche quanti punti ferita egli avrà prima di soccombere.

Il combattimento è molto semplice, ricorda la morra cinese (sasso, carta, forbice)… quando uno vince leva un punto ferita all’avversario… finiti i punti ferita il personaggio o il mostro è morto.

Quando un tassello “Room” combacia con una delle aperture della stanza del tesoro (posta al centro del tabellone), il personaggio può entrare e rubare, a caso, un tassellino tesoro… attenzione! prima di poter far questo,il giocatore deve vedere se il drago continua a dormire o è sveglio. Si prendono i 7 tasselli drago, si mettono capovolti sul tavolo (6 dorme, 1 sveglio) e se ne sceglie 1, se il drago dorme allora si può rubare un tesoro, se è sveglio incenerisce il giocatore.

Un giocatore che ha trovato il drago che dorme può prendere un altro tesoro previo la pesca di un nuovo tassello drago (quello uscito in precedenza rimane scoperto).

Durante il viaggio di ritorno si può passare sui tasselli già estratti o su dei nuovi (la strada da dove si è arrivati può essere crollata) ma in tutti i casi si pescano sempre le carte incontro.

Chi riesce ad uscire dal labirinto entro il tramonto e con più soldi è il vincitore… alla vostra immaginazione chi non riesce!!!

Gioco semplice, divertente… unico difetto poca interazione tra i giocatori e sistema di combattimento troppo semplicistico.

La plancia (foto: Maurizio Valentini).

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