10% Di matrimonio gay e altre amenitàMatrimoni gay: La banca d’affari ci mette la faccia

Al di lá del pozzo hanno fatto un mischione. L’ultimo testimonial della crociata per il matrimonio gay negli Stati Uniti, che in alcuni Stati è celebrato, in altri è discusso, in molti è vietato, é...

Al di lá del pozzo hanno fatto un mischione.
L’ultimo testimonial della crociata per il matrimonio gay negli Stati Uniti, che in alcuni Stati è celebrato, in altri è discusso, in molti è vietato, é Lloyd C. Blankfein, amministratore delegato della banca d’affari Goldman Sachs.
Che tra uno scandalo sui bonus e una tornata di licenziamenti, tutta colpa della crisi finanziaria, ha trovato 33 secondi per supportare il “marriage equality”.
Più matrimoni per tutti.

Un colpaccio per la Human Rights Campaign, l’associazione che lotta a favore del diritto all’anello per le coppie dello stesso sesso, che dopo aver tentato la strada delle celebrità e quella delle persone comuni ha imboccato quella dei VIP di Wall Street. Anche in una stagione in cui le luci del palcoscenico non sono a loro favore.

Che poi, Blankfein pare essere da tempo un grande fan del matrimonio omosessuale.
L’anno scorso il manager ha scritto di suo pugno una lettera al legislatore dello Stato di New York, incoraggiando l’approvazione della legge che prevede i matrimoni gay. Approvata.

Dicono poi che Goldman Sachs promuova un ambiente di lavoro uguale e diverso allo stesso tempo, dove i gay non sono discriminati, ma trattati come tutti gli altri.
Rimborso di alcuni benefit pagati per i partner e sì, a volte, quando la crisi si fa dura, scatole e licenziamento.
Senza discriminazioni.