REALTÀ
Chuck Lorre, scrittore, regista e produttore televisivo di sit-com americano (fra cui Dharma & Greg e The Big Bang Theory) è solito includere una sorta di “editoriale” alla fine delle sue sit-com, un pensiero sulla vita, un piccolo messaggio di vario genere.
Le chiama ‘VANITY CARDS’, forse traducibile “cartelli/tessere di vanità”. (Ma “vanità” intesa come narcisismo o come umile inutilità? Probabilmente entrambe queste cose insieme.)
Ho appena guardato l’ultimo episodio della sit-com sulla vita dei nerd a fianco di una attrice sexy ma senza successo e ho notato per la prima volta una vanity card piuttosto curiosa.
Una PAR CONDICIO mal congeniata diventa di fatto CENSURA, da noi come negli USA!
Ecco qui la Vanity Card incriminata (NOTATE: appare per meno di un secondo!):
CHUCK LORRE PRODUCTIONS, #375 (CENSORED)
I’ve long known that due to the FCC’s equal time rules, I cannot use this space to espouse political views. To do so would set in motion a legal action which demands that an opposing opinion be flashed on the screen for a split second at the end of a sitcom (I’m guessing). With that in mind, I worked hard to write what I thought was a very balanced, centrist vanity card; a simple, rational essay that no one could disagree with. CBS disagreed.
CENSORED!
Traduco:
“So da tempo che a causa delle regole sull’eguaglianza di tempo della Federal Communications Commission io non posso usare questo spazio per esporre opinioni politiche. Se lo facessi, questo metterebbe in moto un’azione legale che pretenderebbe di far comparire per un istante sullo schermo una opinione opposta alla fine di una sit-com (immagino che andrebbe così). Tenendolo presente, mi sono impegnato a fondo per scrivere quella che ritenevo essere una vanity card bilanciastissima e centrista; un saggio semplice e razionale, con al quale nessuno potesse obiettare. La CBS [= l’emittente TV] ha avuto da obiettare.
CENSURATO!”
Ora, qual era il testo censurato? Per curiosità sono andato sul sito www.chucklorre.com e me lo sono cercato e letto, eccolo:
CHUCK LORRE PRODUCTIONS, #375 (CENSORED)
Forgive me a moment of political reflection, but I’d like to take this opportunity to discuss something that’s been on my mind for a very long time. I’ve always understood the Republican Party to have, as its central platform, the idea that human beings should never be dominated by a monolithic government which tells them how to live their lives. I like that. It feels like a fundamental truth, and I can’t imagine any right-minded person finding fault with it. I’ve also noticed that there are many in the Grand Old Party who insist on telling people exactly how they should live. For example: Alcohol, yes. Pot, no. Straight marriage, yes. Gay marriage, no. Jesus, yes. Others prophets, no. The death penalty, yes. Abortion, no. Capitalism, yes (by force if need be). Collectivism, hell no! Added to this is an inclination to find anyone who chooses these other paths to be deeply repugnant. All of which causes me to wonder, is there a middle ground? In fact, are there big political gains awaiting those of a conservative bent if they can figure out a way to celebrate individual freedom while simultaneously tolerating diversity of opinion and lifestyle? With that in mind, I humbly propose the following slogan designed to both embrace this paradox and ignite the general electorate in the coming presidential campaign.
“Vote Republican, and be free to live your disgusting life.”
Traduco:
“Perdonatemi una breve riflessione politica, ma mi piacerebbe utilizzare questa opportunità per discutere una cosa su cui sto riflettendo da moltissimo tempo. Ho sempre pensato che il Partito Repubblicano avesse, come punto centrale della sua politica, l’idea che gli esseri umani non dovessero mai essere dominati da un governo monolitico che gli dica come vivere le proprie vite. E l’idea mi piaceva. Mi sembra una verità fondamentale e non riesco a immaginare nessuno che abbia la testa a posto che possa trovare che questa idea sia sbagliata. Ho anche notato che nel Buon Vecchio Partito sono presenti molti che persistono proprio nel dire alla gente come dovrebbero vivere. Per esempio: Alcol, sì. Erba, no. Matrimonio eterosessuale, sì. Matrimonio gay, no. Gesù, sì. Altri profeti, no. Pena di morte, sì. Aborto, no. Capitalismo, sì (con la forza se necessario). Collettivismo, no maledizione! Aggiungete un’inclinazione nel trovare profondamente ripugnante chiunque scelga altre strade. Tutto ciò mi fa domandare: c’è una via di mezzo? Difatti, le persone di indole conservativa non ricaverebbero forse molti e grandi vantaggi politici se fossero in grado di celebrare la libertà individuale insieme alla tolleranza della diversità di opinione e di stile di vita? Tenendo questo a mente, propongo umilmente il seguente slogan pensato per abbracciare questo paradosso e accendere l’elettorato generalista per la ventura campagna presidenziale:
Vota Repubblicano, e sentiti libero di vivere la tua vita disgustosa.”