BlotQualche consiglio (8, credo) per presentare i propri progetti alle case di produzione – 2) I materiali da presentare

2) I materiali da presentare Presentazione, soggetto, trattamento, sceneggiatura, bibbia di serie, pilota… cosa presentare? Ogni giorno in una casa di produzione arrivano almeno 2 o 3 nuovi proget...

2) I materiali da presentare

Presentazione, soggetto, trattamento, sceneggiatura, bibbia di serie, pilota… cosa presentare? Ogni giorno in una casa di produzione arrivano almeno 2 o 3 nuovi progetti, e solitamente il personale che li valuta è impegnato anche in altre mille attività. Va da sé che le speranze di essere valutati in tempi ragionevoli e con un’attenzione adeguata è inversamente proporzionale al numero di pagine che si inviano. Inviare come primo approccio materiali già sviluppati, che siano un trattamento o una sceneggiatura, oltre a rendere più difficoltoso capire le premesse e le intenzioni del progetto, costringe i valutanti a impiegare molto tempo per leggere, e probabilmente rimanderanno la valutazione del vostro malloppone a non appena avranno un po’ di tempo da dedicarvi, che spesso si traduce in un MAI. Oppure, in altri casi, i lettori passeranno in rassegna distrattamente le prime pagine per farsi un’idea e cercheranno un appiglio per stroncare in partenza i vostri sforzi al primo strafalcione in cui, inevitabilmente, si imbatteranno.

Non scordate mai che il lettore a vedere produrre la vostra serie non ci guadagna nulla, anzi verosimilmente l’attivazione del progetto gli causerà una marea di nuovo lavoro che potrebbe evitarsi con una semplice restituzione al mittente dei materiali accompagnata (quando va bene) da un no grazie. Dovrete costringerlo a credere nel vostro progetto, portarlo dalla vostra parte mostrandogli che non sarà una perdita di tempo seguirvi, dovrà diventare quasi un vostro fan. Il fatal flaw del lettore è che di fronte a una cosa bella perde di razionalità e si caccia nei guai con le proprie mani valutando positivamente il vostro operato, anche perché non è totalmente stupido di solito, e sa che porta a casa uno stipendio fino a quando la casa di produzione ha progetti vincenti da produrre. Finite le idee, tutti a casa, anche il lettore, per cui tra restare a spasso e farsi il culo lavorando su un progetto che gli piace, sempre solitamente, sceglie il male minore.

Il lettore è però un animale pigro e inappetente, che va imboccato con pazienza, va fatto ingolosire piano piano, per fargli aprire la bocca può essere necessario fargli anche l’aeroplanino col boccone inforchettato, con grazia e sapienza. Di fronte a una montagna di carta da mandare giù gli si chiude lo stomaco e piuttosto che mangiarla spesso si lascia morire di fame.

L’ideale sarebbe presentare una bibbia di serie schematica e modulare, nel senso che già dalle prime 2 o 3 pagine deve mettere in grado di comprendere argomenti, atmosfere, epoca, snodi narrativi principali, tematiche, ambientazioni, tono (aiutandovi anche con lo stile narrativo adottato, che dovrà essere coerente con quello del vostro progetto). Da queste prime pagine, il lettore deve potersi fare un’idea precisa anche se ancora non dettagliata del progetto e decidere se proseguire o meno. Se vuole proseguire, nelle pagine successive potrete entrare nel dettaglio delle dinamiche di puntata, fare schede dei personaggi, schede delle location, strutturare le varie linee orizzontali, ipotizzare casi di puntata, magari scrivere il soggetto della prima puntata, presentare eventuali materiali extra quali articoli di giornale, approfondimenti sull’argomento di natura storica, scientifica ecc. Anche inserire dei riferimenti di serie ai quali ci si è in qualche modo ispirati può essere utile.

Mi è stato chiesto più volte cosa deve contenere una bibbia di serie e se esiste un modello predefinito. Ringraziando il cielo, no, non esiste alcun modello predefinito e non c’è alcuna regola codificata al riguardo. Ci mancherebbe solo il Modello Unico Bibbia di Serie 314 bis per presentare una fiction tv, magari accompagnato da marche da bollo da 5 euro. No. Il buonsenso porta a inserire più o meno i materiali che ho elencato qui sopra, con alcuni imprescindibili e altri facoltativi, capirete facilmente l’ordine d’importanza da soli, ma su come organizzarli, come affrontarli, in quale ordine, con quale lunghezza o sull’aggiunta di ulteriori materiali da voi ritenuti utili, ritenetevi liberi di spaziare con la fantasia. Ma ricordatevi che non disporrete bene il lettore presentando materiali non utili, ridondanti, prolissi, confusionari, contraddittori. Meglio poche pagine curate, chiare e che centrino i punti fondamentali, oltre a evidenziare e vendere al meglio i punti di forza e di originalità che ritenete rendano il vostro progetto degno di essere prodotto.

Al tutto si può dare una grafica accattivante, ma non c’è bisogno di prodigarsi in sforzi di carinerie tipo ricerca di scuola elementare. Basterà dare il giusto respiro alla pagina, con tanti paragrafi ben distanziati l’uno dall’altro, i personaggi grassettati (perdonate il probabile e brutto neologismo) la prima volta che li si incontra, con a fianco l’età tra parentesi, evidenziando sempre con un semplice grassetto o sottolineature frasi a effetto o emblematiche, senza esagerare però: grassettare o sottolineare tutto equivale a non grassettare o sottolineare nulla.

Con le immagini, meglio essere parchi: ben tollerata una a commento in copertina, se proprio ci tenete qualcuna all’interno, ma se lasciate perdere è anche meglio. Siete autori, non grafici: lasciate che le parole raccontino i vostri pensieri.

Se non ve la sentite di creare una bibbia di serie, che già il nome rimanda a sforzi sovraumani, cercate di ben disporre il lettore presentando materiali sintetici e accattivanti: una presentazione che equivalga alle prime 2 o 3 pagine di bibbia di cui sopra potrà essere sufficiente.

Ovviamente, i materiali dovranno essere accompagnati da una lettera di presentazione, obbligatoriamente se è il primo contatto con la casa di produzione, ma qualche riga informale è gradita anche con l’invio di progetti di autori già noti e magari anche amici o collaboratori, limitandosi a due righe se il progetto è già atteso perché anticipato a voce in un incontro precedente, argomentando un po’ di più se è del tutto inaspettato.

La lettera di presentazione sarà la prima cosa che l’esaminatore leggerà, e dovrà cominciare a ben disporre e incuriosire, e dovrà essere curata maniacalmente (ma senza darlo a vedere) nella forma e nei contenuti. Prima di premere invio, rileggetela e correggetela fino a quando non sarete certi di aver trovato un giusto equilibrio tra forma e sostanza, senza dare l’impressione di voler dimostrare che sapete scrivere, ma piuttosto che avete qualcosa da scrivere e lo fate con passione e professionalità.

E infine, sempre nel caso si tratti del primo contatto, bisogna necessariamente che presentiate voi stessi, oltre alla vostra proposta. Ma di questo parleremo più avanti.

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