BlotQualche consiglio (8, credo) per presentare i propri progetti alle case di produzione – 1) L’idea

Non molto tempo fa ho avuto uno spiacevole scambio di email con un autore che aveva proposto i propri materiali alla casa di produzione dove lavoro, e un po’ brutalmente gli risposi che le sue prop...

Non molto tempo fa ho avuto uno spiacevole scambio di email con un autore che aveva proposto i propri materiali alla casa di produzione dove lavoro, e un po’ brutalmente gli risposi che le sue proposte non erano state tenute nella giusta considerazione anche in virtù del fatto che erano approssimative, vaghe e scritte in un italiano dubbio, e non ci avevano spinto a ricontattarlo. Sinceramente, nella mia sgarbataggine volevo essergli di aiuto a proporsi meglio, perché è un dato di fatto che un progetto bisogna saperlo presentare, è l’abc del mestiere e le case di produzione lo pretendono, sia esso una fiction, una miniserie, un film tv o quant’altro. Ogni settimana arrivano decine di progetti da valutare, e nel frattempo si fanno mille altre cose. Il tempo è poco e la concorrenza spietata, una presentazione mal scritta è deleteria. Meglio scrivere male il progetto ma presentarlo bene, che viceversa, è un paradosso ma se ci pensate bene il lettore/valutatore ha in mano solo quello che gli si dà: solo quello può valutare, solo quello conta, in quel momento. E spesso, sarà l’ultimo momento che dedicherà al vostro progetto.

Spero di esservi d’aiuto con qualche piccolo consiglio di buon senso su come e cosa presentare a una casa di produzione.

1) L’idea

Inutile sottolinearlo: la base di tutto deve essere uno spunto di partenza potente, che lascia intravedere spiragli di luce inequivocabili. Quella comunemente chiamata urgenza narrativa, che a una prima occhiata può far pensare a uno che deve correre in bagno perché si sta narrando addosso, è in realtà il fondamento imprescindibile di qualunque progetto. Bisogna porsi sempre nel modo più critico possibile le seguenti domande: “Cosa sto raccontando?” “Perché lo sto raccontando?” “Perché qualcuno dovrebbe voler sentire questa storia?”. Se le risposte saranno soddisfacenti, si potrà proseguire. Altrimenti, meglio desistere in partenza e sviluppare un’altra idea. Se manca quella, qualunque presentazione sarà al servizio del nulla, anche quella più curata, per cui tutti i punti seguenti non avrebbero valore.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club