Siamo un Paese che ama distrarsi, è un modo per divertirsi; le due cose sono anche legate come etimo. Ci accapigliamo sul nulla, così, per divertirsi.
Non avendo cose più serie a cui pensare, i leghisti litigano sulle cariche in un’Assemblea elettiva che non esiste, il Parlamento Padano (PP).
Flavio Tosi, Sindaco di Verona, che ogni tanto osa dissentire dal grande capo, non sarà più vice presidente del PP; Tosi accusa della destituzione Calderoli, indimenticabile ministro della Semplificazione (se si mette la S maiuscola può sembrare una cosa più seria).
La situazione sarebbe perciò la seguente: Calderoli ha deciso, con un decreto motu proprio, che il ribelle Tosi deve lasciare la carica. Tosi se la prende, nonostante la carica non esista, perché è l’Assemblea che non esiste. Se poi questa davvero esistesse, il solo modo per cambiarne il vice presidente dovrebbe essere un voto, dato con le procedure stabilite da uno Statuto, debitamente approvato. Il grande capo, arroccato nel suo cerchio interno (a dirlo magico ci vuole tanto, troppo coraggio), tace. Sui giornali monta la polemica, ma è difficile che Radio Padania dedichi una “diretta” al tema fondamentale!
Conta solo il folklore, l’apparenza. Questa è la peggiore politica italiana, quella cui la Lega avrebbe voluto porre rimedio; per fortuna sta rimediando Monti, cui la Lega, contro ogni logica di coerenza con la propria base elettorale, stolida s’oppone. La Padania, altro che il Sud, è il vero Paese dei Campanelli.