Bussola cineseGiornalismo italiano e Cina: proprio non ci siamo.

Questa volta mi permetto di fare una veloce riflessione, prendendo spunto dalla vicenda che ha visto la deposizione di Bo Xilai dal suo potere assoluto su Chongqing, in particolare su come la vicen...

Questa volta mi permetto di fare una veloce riflessione, prendendo spunto dalla vicenda che ha visto la deposizione di Bo Xilai dal suo potere assoluto su Chongqing, in particolare su come la vicenda è stata trattata dai nostri giornalisti.

Purtroppo, quanto si legge su molti media italiani su vicende come questa, è spesso ciarpame dovuto a una reale non comprensione di quello che sta accadendo nel paese.

Ancora una volta i giornalisti, che si vorrebbero occupare di Cina, non perdono l’occasione di dipingere la Cina come un colosso in decadenza e in crisi, e ho la vaga impressione che si pensi che descrivere i problemi cinesi sotto la luce più catastrofista faccia poi forse vendere più giornali, o non saprei come altrimenti spiegarlo.

Ci sono giornalisti e scrittori che hanno fatto fortuna e carriere seguendo questa linea a forza di convegni e di libri scritti senza avere neanche vissuto e capito realmente quello di cui trattano (ebbene si..), specie alcuni giornalisti di Repubblica. Ma guai a dirlglielo, si rischia di offenderli!

Ci sono ovviamente poche eccezioni di giornalisti professionisti che vivono realmente in Cina da diversi anni, stando tra la gente e facendo attenzione a quello che accade attorno e che vedono, viaggiando per migliaia di km in treno e immergendosi nella Cina più profonda. I nostri reporter forse non sanno neanche dove sta Chongqing sulla mappa della Cina.

Ma vorrei chiarire che non voglio nè censurare o addolcire quanto accade in Cina. Chi mi conosce sa che combatto ogni giorno con una Cina piena di difficoltà per le aziende straniere cercando di trovare spazio nelle enormi opportunità non sempre a disposizione degli stranieri.

Quello che mi piacerebbe vedere sui nostri gironali è la descrizione dei fatti presi da fonti dirette, analisi di dati e confronti degli stessi, e meno opinioni non competenti, e senza fermarsi agli estratti che si trovano in Inglese come il China Daily o l’Herald Tribune di Hong Kong, ma anche andando oltre alle dichiarazioni governative cinesi e alle agenzie di statistiche cinesi che non sono sempre trasparenti quando si parla di dati.

La vicenda di Bo Xilai certamente rappresenta una situazione di lotta di potere importante e dall’emersione della vicenda posso intravvedere alcuni fattori positivi:

1. Finalmente si riesce a sapere cosa succede dietro le mura del potere, e questo grazie ad internet e all’attenzione dell’opinione pubblica che ormai usa i social network cinesi (weibo e altri) come e più di noi. Ricordo anni fa che non si riusciva a capire quando fosse morto Deng Xiao Ping, voci lo davano per vivo dato che era sparito da mesi, tant’è vero che ancora sospetto che la sua morte sia stata annunciata nel momento più adatto e conveniente a certe logiche interne rispetto alla vera data del decesso. Oggi questo sarebbe impossibile, i riflettori sono ovunque e le informazioni viaggiano quasi in tempo reale, nonostante i fire walls e le censure.

2. Il sistema cinese è capace di far pulizia e di mandare nelle retrovie anche i protagonisti che hanno fatto parte della storia e che si sono contraddistinti, specie se ci si è macchiati di reati gravi anche se solo morali. In Italia, invece, i politici, anche se condannati , restano al proprio posto e si cerca addirittura di accusare i giudici o la stampa pur di restare attaccati alla sedia. Qui in Cina sarebbe impossibile, si perde il posto anche solo per il sospetto di essere coinvolto in qualche scandalo, non serve una condanna.

3. I governanti cinesi conoscono bene tutte le sfide che aspetta il paese e non è certamente facile quanto si accingono a fare. Una discussione accesa al vertice è normale, vedete per esempio cosa accade negli USA in questo momento: i candidati si lanciano accuse e tutte le scorrettezze sono ammesse, pur di arrivare alla fine.

4. Governare un paese come la Cina non è semplice. Non dimentichiamo che la Cina conta 5 volte i cittadini Europei. Non so se ci si renda conto di questa situazione. Spesso si ragiona con lo stesso metro con cui giudichiamo situazioni in Italia o in occidente, senza considerare le profonde differenze in Cina e della massa di persone da governare, da sfamare, istruire, curare, difendere, etc….

Quello di cui si sente mancanza in Cina è di una vera e seria agenzia stampa italiana, meglio se fosse europea.

Una struttura che impieghi giornalisti, specialisti europei con comprovata esperienza di Cina, che parlino il cinese e che possano distinguere le notizie dalle proprie opinioni personali dato che spesso, chi vive male la Cina, o non si sia adattato al modo di vivere locale, alla fine scarica la propria frustrazione nei propri articoli.

Questa situazione spesso porta ad influenzare l’opinione pubblica in Italia che si trova a non comprendere la sfida e opportunità rappresentata dalla Cina, portando imprenditori a perdere occasioni perchè c’è chi descrive il declino dell ‘Impero Cinese” senza capire di cosa si stia parlando e delle conseguenze che porta un atteggiamento scandalistico piuttosto che realistico, mentre invece siamo all’inizio della ledeardship cinese e del sorpasso su tutto l’occidente. E questo non va giù a molti….

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