Su Il Giornale si parla di blog e critica letteraria in un articolo di Tommy Cappellini in cui emerge come negli ultimi anni la critica si sia spostata dai blog letterari ai social network. Si e’ passati da lunghe discussioni a margine dei post – spesso infruttuose e fini a se stesse, ma talvolta ricche di interessanti spunti – ad una critica del mi piace, nata a margine di brevi status, resi ancora più istantanei da Twitter. Un cambiamento che ha portato nella stragrande maggioranza a un livellamento verso il basso dei contenuti, sostituendo in molti a casi a commenti e opinioni che favorivano uno scambio con gli altri lettori, un semplice mi piace. Cappellini fa altresì notare come molti blogger abbiano fatto la loro per determinare questo spostamento di lettori e contenuti verso i social network, con dibattiti auto referenziali e poco interessanti. Chi in questi anni ha pero’ saputo costruirsi una propria solida immagine ha meno sofferto il social web. Sono un esempio lampante Letteratitudine di Massimo Maugeri e Satisfiction di Gian Paolo Serino (che ora non e’ più un blog ma un vero e proprio portale). Il primo, curato ormai da qualche anno dal critico siciliano, continua a raccogliere centinaia di commenti ogni post e parallelamente ha un suo bacino di utenza su Facebook e Twitter. Medesimo discorso per Satisfiction che fa un uso ancora più spregiudicato dei social network con una pagina che supera gli 8700 mi piace. In realtà l’obiettivo e la scommessa per il futuro della critica letteraria nel web, passa per i social network. Si tratta di saperli sfruttare a proprio favore cercando non tanto di sviluppare discussioni a margine di status o note, bensì di generare visite e promuovere dibattiti e discussioni. TWITTER: @francescogiub
31 Marzo 2012