Si chiama All you can eat (Ayce), ovvero “mangia quanto vuoi a prezzo fisso”, la formula che sembra far felici gli italiani almeno in questi tempi di crisi. A Sapore 2012, appena concluso a Rimini, è stata presentata una ricerca del professor Daniele Tirelli da cui emerge che il 48% degli italiani trova questa filosofia coerente con il proprio modo di alimentarsi. Ma c’è di più: l’88% ritiene soddisfacente la qualità dell’offerta, il 73% di quanti lo hanno provato hanno intenzione di ritornarci e il 55% pensa che questa soluzione sia compatibile con la nostra cucina tradizionale. Se tutto questo pare scardinare incomprensibilmente i miti salutistici degli ultimi decenni, ad un’analisi approfondita la spiegazione diventa quanto mai chiara.
Nonostante decenni di benessere è ancora iscritta nel nostro DNA la paura della fame, quella che spingeva l’uomo ad accumulare grassi (intesi come alimenti) nelle caverne e grasso (inteso come riserva di energia) sotto la pancia. Oggi, alle prime avvisaglie di una crisi economica, quell’antico sentimento sembra riscuotersi dal torpore e nell’uomo del XXI secolo ritorna imperante l’istinto dell’antico cacciatore. Ecco il perché dei grandi locali con buffet, con tanto di fila e piatti stracolmi, e clienti pronti a spintonarsi per arrivare al vassoio. Oggi questo genere di ristorazione è spesso applicata al cibo etnico ma, come dice giustamente la ricerca, per molti può anche essere coniugato con la nostra cucina tradizionale. Del resto, prima di essere tradizionale, una cucina deve essere popolare, nella maggior parte dei casi. E il popolare significa spesso economico, energia concentrata in pochi alimenti di facile reperibilità. Difatti basta riflettere sulle nostre ricette tradizionali per capire come molto spesso si tratti di piatti unici, porzioni che, allargate, potevano facilmente sostituire un pasto. Però con un distinguo importante: il piatto unico si poteva definire tale perché completo dal punto di vista nutrizionale, cosa che invece non viene garantita dalla formula “mangia quanto vuoi spendendo la stessa cifra”. Il mito dell’abbuffarsi, lecito in una società con meno risorse e maggior consumo calorico, può diventare estremamente pericoloso oggi. Lo spettro che si annida nell’Ayce è la tentazione della caloria a basso costo, allettante, allappante e soprattutto allargante. Ad oggi gli obesi nel mondo sono circa 2 miliardi: pantofolai con DNA da cacciatori insaziabili. Che non hanno bisogno di una riserva di caccia preconfezionata.
1 Marzo 2012