Ieri, pare, ci sia stato un accordo sulla legge elettorale tra i partiti che rappresentano l’attuale maggioranza. Ovviamente, e come giusto che sia, bisogna aspettare la struttura definitiva e valutare la proposta. Ma in molti si sono già spinti a discutere, valutare, dare le proprie conclusioni.
Come primo pensiero ho avuto l’istinto di fermare la tastiera ed attendere ma, vuoi per formazione o per una mia passione sui sistemi elettorali, non posso esimermi nel dire la mia, che magari si aggiungerà al rumore di queste ore.
In parte do ragione a Massimiliano Gallo che – proprio dalle righe del suo blog – spiega che con molta probabilità l’accordo sulla legge elettorale non vi sarà.
Ma se alla fine questo benedetto accordo andrà in porto cosa effettivamente abbiamo all’orizzonte?
Innanzitutto, non mi affannerei a discutere di un Governo Monti 2, non vi sono le condizioni politiche e programmatiche. I partiti hanno desiderio di ritornare e governare, e certamente Monti – che ha più volte ribadito che a fine mandato se ne torna in cattedra – non ha la minima intenzione di candidarsi, a differenza di altri Ministri intenti a governare e a portare consenso alla propria persona.
Inoltre, dall’incontro di ieri, il punto più importante non sono le preferenze o la grandezza dei collegi, ma la possiiblità di comporre coalizioni e il poter indicare il premier dopo il voto.
Dal tanto citato modello tedesco non prenderemo dunque né premio di maggioranza e né la percentuale di proporzionalità, e forse nemmeno la soglia di sbarramento. Dal sistema tedesco i partiti appaiono orientati ad accludere quello che ha più caratterizzato il sistema politico della Germania negli ultimi 10 anni: la Grosse Koalition (Grande Coalizione).
Sì, perchè la valutazione del cancellierato tedesco è più che positiva, sia in termini economici che politici e gli attuali partiti in Parlamento – con un distiunguo fatto per IDV e Lega – vedono con favore un esecutivo simile a quello della Merkel, soprattutto nel suo primo mandato.
Quindi, non bipolarismo, bipartitismo o – come ha scritto Cerasa sul Foglio – una Prima Repubblica 2.0 (locuzione che a parere mio è orrenda) ma un modello tedesco di government dal sapore europeo, con le ovvie distorsioni tipicamente italiane.
In questo tanto chiacchierare ho detto dunque anche la mia e, come ha concluso Gallo nel suo pezzo, scommettiamo?
28 Marzo 2012