Che ve ne pare della Chevy Volt? Apprezzate la linea di questa sedan di General Motors? La prendereste in considerazione come vostra prossima auto? Sapete che è in vendita anche in Italia? Si tratta di un’auto simbolo della ripresa di Detroit e sulla quale sono state spese molte parole per enfatizzare il nuovo deal supportato dall’amministrazione Obama.
Chrysler e GM hanno fatto ampiamente ricorso a fondi TARP (Troubled Asset Relief Program) messi a disposizione dall’amministrazione per salvare posti di lavoro ed evitare il collasso. A distanza di pochi anni la situazione è decisamente migliorata e i democratici hanno deciso di calvacare la notizia per ovvi motivi. In questo quadro di innovazione si inserisce anche l’auto elettrica. La Chevy Volt è stata da tempo utilizzata come simbolo del rinnovo del settore automoblistico americano oltre che del sentimento green che imperversa da qualche anno. MPG – Miles Per Gallon – l’acronimo sempre presente nei commercial e nelle pubblicità delle auto. Per la Volt il valore è molto alto – 42 miglia per gallone (3.78 litri) di benzina in autostrada, cioè 67.5 km con per gallone o 17.4km/litro – e rappresenta il fiore all’occhiello di questa vettura. Quindi efficienza, rispetto dell’ambiente e Made in America tre aspetti positivi della vettura. Quale la reazione dei consumatori? Freddina e per diversi motivi.
Negli USA la vettura è in commercio a $39.995, un importo decisamente alto nel mercato nord americano (in Italia a partire da €43.350). Per sostenere il punto che sia un’auto relativamente cara, una Porsche Cayenne negli USA parte da $48.200 rispetto al modello equivalente che in Italia costa €60.092 (al cambio attuale, i $48K della Cayenne corrispondono a €36K. Adesso è chiaro perché da sempre sogno di trasferirmi negli USA!). Quindi, prezzo come primo elemento penalizzante di questa automobile e non è un caso che il reddito medio degli acquirenti si attesti sui $170.000, decisamente fascia alta.
Anche sui consumi e sulla natura verde dell’auto apparentemente c’è qualche elemento di perplessità. Esiste una forte concorrenza interna al gruppo GM per quanto riguarda l’efficienza energetica. La tecnologia elettrica della Volt consiste in un motore elettrico capace di spingere la vettura per i primi 75-100km per poi lasciare spazio a un motore a combustione di tipo tradizionale. Con propulsione a benzina la Chevy Cruze risulta ancora più efficiente della Volt una volta esaurita la batteria. Quindi un quadro incompleto sul piano energetico.
Le vendite hanno raggiunto 7.671 pezzi nel 2011, 603 a gennaio 2012 e 1.023 nel febbraio 2012. Le proiezioni originarie di 60.000 auto nel 2012 di cui 45.000 negli USA non trovano un riscontro nei dati dei primi due mesi, situazione che ha indotto GM a sospendere la produzione e mettere in cassa integrazione i 1.300 dipendenti dello stabilimento di Detroit. Gli incentivi federali di $7.500 ai quali vanno aggiunti quelli statali non sembrano stimolare a sufficienza il mercato e i consumatori con i risultati appena esposti. Nel complesso una bella auto, ma incapace di fare breccia nei cuori e nei portafogli dei consumatori.
Alle prossime elezioni presidenziali di martedì 6 novembre 2012 mancano ancora otto mesi e i temi del dibattito politico sono ancora abbastanza poco delineati. Quale collegamento tra la politica e un’auto elettrica? Il primo punto di contatto sono gli sconti di cui sopra. Mitt Romney, il candidato emergente del GOP, non è molto popolare nel Michigan e dintorni visto che 4 anni fa aveva suggerito di lasciare che l’industria dell’auto seguisse il proprio corso con un inevitabile fallimento complessivo. Da quelle parti non si sono dimenticati dell’aperta ostilità dimostrata in un momento molto difficile. La rielezione di Obama passa principalmente attraverso la dimostrazione di un’effttiva ripresa dell’economia USA come promesso quattro anni fa. Il recente tasso di disoccupazione ai minimi rispetto all’inizio della crisi del 2008 e il Dow Jones che flirta con la soglia dei 13.000 punti, due indicatori superficiali, ma utili per rafforzare anche nell’opinione pubblica che le cose si stanno muovendo nella direzione auspicata.
Sempre sull’auto, venerdì scorso il Presidente Obama ha ricordato come entro il 2025 il valore MPG deve raggiungere 55 con un ipotetico risparmio energetico di $8.000 all’anno per famiglia. Un messaggio piacevole da sentirsi dire. Nel frattempo, però, il prezzo alla pompa è vicino ai $4 per la normale, valore decisamente alto e in continua crescita nelle ultime settimane (comunque solo €0.78 al litro). Evidente come Obama intenda insistere sul settore dell’auto per enfatizzare i benefici della sua politica economica e occupazionale considerando l’oggettiva debolezza di Romney in materia e le poche chance di Newt Gingrich in generale. Nonostante l’impegno di GM, i tempi sembrano ancora prematuri per un’ampia diffusione di questa prima ondata di vetture elettriche. Ma lo spot di Chevy Volt va visto perché troppo carino: sembrerebbe quasi un controsenso doversi fermare a una stazione di benziana. Eppure…