Il sapere dei classici«Non esiste nulla di terribile nella vita» (Epicuro, Lettera sulla felicità a Meneceo)

Alla fine rischiamo di essere sempre insoddisfatti o impauriti per qualcosa. Questa è una delle prime conclusioni cui siamo - amaramente - giunti  il mio ex Prof. di filosofia ed io, durante la no...

Alla fine rischiamo di essere sempre insoddisfatti o impauriti per qualcosa.
Questa è una delle prime conclusioni cui siamo – amaramente – giunti il mio ex Prof. di filosofia ed io, durante la nostra cena di un mesetto fa.
A scuola perché il giorno dopo c’è il compito in classe.
All’Università perché dobbiamo preparare un esame.
Al lavoro perché dobbiamo avere a che fare con lo stress di inseguire e non deludere un cliente.
Ma del lavoro non si può fare a meno e non si può mandare tutto all’aria, anche se a volte la tentazione è forte.

Il rimedio per non avere paura esiste.
Dobbiamo fermarci un attimo e chiederci «Da dove nasce questa paura che ci affligge?».
Fatta questa domanda, risalendo tutti gli anelli causali che scatenano la nostra paura, scopriremo che, in ultima analisi, i nostri crucci, tormenti, ansie ed insoddisfazioni contingenti, piccoli o grandi, nascono tutti dalla consapevolezza di essere «finiti», di avere tempo limitato a disposizione. Portando il ragionamento molto in avanti … per la nostra consapevolezza di essere, purtroppo, mortali.

Questa è la chiave di volta: dobbiamo spazzare via la paura della morte. Come insegna Epicuro.
Che scrive, in maniera talmente semplice da far rabbrividire
«La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi.
Quando noi viviamo, la morte non c’è.
Quando c’è lei, non ci siamo noi».

Il vero saggio, come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più.
Perché non esiste nulla di terribile nella vita per chi davvero sappia che nulla c’è da temere nel non viver più.
Perché è sciocco chi sostiene di avere paura della morte, non tanto perché il suo arrivo non lo farà soffrire, ma in quanto l’affligge la sua continua attesa.
Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire.

Χαίρε,
Marco Sartori

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