Forse non ha la presenza scenica di Mick Jagger o la capacità di scrittura di Bob Dylan, ma Nobutaka Takahashi, leader del gruppo punk Scrap, è diventato la voce del popolo di Fukushima e di tutti quei giapponesi che si sono sentiti traditi dalle istituzioni dopo il disastro nucleare successivo al terremoto dell’11 marzo 2011. La sua canzone Fuck Tepco (ovvero “vaff… alla Tepco”), sulla base di Rockaway Beach dei Ramones, ha attirato molte attenzioni sia in patria sia all’estero. Da un lato ha riportato alla ribalta il problema di più di settantamila persone residenti nelle zone colpite dal disastro e costrette a evacuare per l’alto livello di radiazioni che li costringono ancora oggi a non poter fare ritorno nelle loro case. Dall’altro ha messo da parte per una volta la facciata docile e remissiva per cui i giapponesi sono noti, a scapito di uno spirito di ribellione sfociato in manifestazioni e proteste che mai si erano viste fra il rispettoso popolo giapponese. Nell’ultimo anno numerosi sit- in e cortei hanno voluto manifestare il nuovo dissenso del popolo giapponese verso la Tepco (Tokyo Electric Power Company) responsabile degli impianti nucleari del paese che non ha saputo fronteggiare l’emergenza del terremoto e ha reso le zone limitrofe a Fukushima delle lande deserte simili a Chernobyl. Per questo il grido disperato di Takahashi e degli Scrap ha riaperto una ferita mai dimenticata. “Ho perso il lavoro e non posso tornare nella mia casa – spiega il cantante – tutti i miei averi sono lì ma ormai li ho perduti. Con questa canzone volevo esprimere la rabbia e la disperazione che ha colpito chi come me abitava vicino alla centrale nucleare”. Durante un sopralluogo a Fukushima nelle scorse settimane, le autorità non sono riuscite a confermare quando gli abitanti potranno fare ritorno alle loro case. “Come me ci sono tantissime persone nella stessa situazione – spiega Takahashi, portavoce degli Scrap – La Tepco ha rovinato la mia vita, non mi resta che cantare”.
Il gruppo punk Scrap
La loro canzone Fuck Tepco