Come molti milanesi seguo su twitter il nostro primo cittadino. Ieri sera ho visto un tweet dal titolo “stanziati 400.000 euro per un concorso di idee imprenditoriali per far rientrare gli espatriati” e incuriosito sono andato a vedere dove mi portava il link. Questo il succo dell’idea :
Pubblicata da Giuliano Pisapia Sindaco X Milano il giorno martedì 24 aprile 2012 alle ore 20.55
“Con questa indagine – ha dichiarato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani – abbiamo ricevuto direttamente dai potenziali destinatari indicazioni interessanti sul tipo di politiche locali adeguate a incentivare il rientro a Milano di chi è andato via. Coerentemente con i risultati del sondaggio, gli interventi che abbiamo progettato al fine di potenziare gli incentivi fiscali della legge ‘Controesodo’ vanno in due direzioni: la nascita dello sportello unico Welcome Talent!, che aiuterà i potenziali rientranti a orientarsi nella burocrazia cittadina e nella ricerca dell’alloggio, e il lancio di un programma di finanziamento per progetti di impresa innovativa e start up destinato alle migliori idee proposte alla città da giovani espatriati che desiderano rientrare. Una commissione di esperti, di cui farà parte anche Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera, valuterà le idee migliori da finanziare con un contributo cospicuo (a partire da 50.000 euro). Il fondo che mettiamo a disposizione – ha concluso l’assessore – al momento è di 400 mila euro. Stiamo cercando altri partner che vogliano contribuire al finanziamento dei progetti, come, per esempio, la Camera di Commercio”.
Pur capendo le buone intenzioni “far tornare i nostri cervelli” mi sembra, come già scritto su questo blog anche a proposito di una iniziativa del ministro Terzi sui cervelli in fuga, che si stia sbagliando strada. Micro iniziative come questa non possono, a mio avviso, portare a nessun risultato concreto perchè troppo piccole per dimensione, per strutturazione e per continuità nel tempo.
Le esperienze di successo di intervento pubblico nel venture capital sono o quella israeliana, dove negli anni 90′ si sono conncentrate grosse risorse in un unica iniziativa nata intorno ai Ministeri della Ricerca e della Difesa oppure quella inglese dove grazie ad un intelligente idea di fisco per la crescita si sta cercando, con successo, di mobilitare le risorse private nel settore del venture capital.
In Inghilterra dal 1995, con alcuni limiti per evitare abusi, il contribuente persona fisica ha infatti la facoltà di investire in determinati prodotti di investimento mobiliare legati alle nuove imprese (starts-up) e di detrarre dalle imposte dovute una parte del costo sostenuto per l’investimento.
Le nostre amministrazioni pubbliche, specie in tempi di crisi, concentrino gli investimenti in infrastrutture e lascino ai privati quello che possono fare i privati. Basta spreco di danaro pubblico, abbassiamo le spese dello Stato per abbassare le tasse. Questa la migliore ricetta per far tornare la crescita ed i talenti. Milano cominci a dare l’esempio.
Twitter @actavecchio