“Il tema spesso affrontato dai commentatori, quello della politicizzazione della sanità, rappresenta una porzione della verità: c’è anche il tema – se posso usare questa espressione – della sanitarizzazione della politica. A questo riguardo vorrei raccontare un aneddoto che è esplicativo del problema. Mi sembra al secondo anno di presidenza, ai margini di un congresso medico-scientifico, sono stato avvicinato da un medico che mi ha chiesto qualche minuto di udienza; io, per il luogo e anche per il rispetto che porto alle persone, lo ho ascoltato. Ebbene costui mi ha detto: «sono uno dei tre concorrenti al posto di primario, c’è un concorso in svolgimento; volevo dirle, Presidente, che gli altri due concorrenti sono raccomandati da suoi assessori e quindi…».
In quel “quindi” c’era una sorta di affidamento alla mia persona per una super raccomandazione. Se avessi conosciuto prima la ragione di quella richiesta di colloquio gliel’avrei negata, perché difficilmente qualcuno può durare con me in una conversazione se si tratta di simili argomenti; tuttavia, quando ho trovato nella mia segreteria la richiesta d’incontro degli altri concorrenti, avendo ascoltato il primo ho voluto ascoltare anche loro e la tesi che mi hanno esposto era identica.
Questo per dire che, sostanzialmente, l’attività, la reciprocità tra la politicizzazione della sanità e sanitarizzazione della politica, per come è diventata l’organizzazione della nostra sanità pubblica, è un fenomeno abbastanza fisiologico”.
Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, 8 settembre 2009, audizione in Prefettura di Bari dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta del Senato della Repubblica sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale.