Leggere è rockIn Italia tutti scrivono e nessuno legge

Nel nostro paese, si sa, tutti scrivono e nessuno legge. D'altronde siamo un popolo di santi, poeti e navigatori, anche se ultimamente a causa della crisi di vocazioni e delle sfortunate vicende de...

Nel nostro paese, si sa, tutti scrivono e nessuno legge.
D’altronde siamo un popolo di santi, poeti e navigatori, anche se ultimamente a causa della crisi di vocazioni e delle sfortunate vicende delle navi italiane, non ci resta che la poesia.
O per lo meno ci illudiamo di essere un popolo di poeti. Perchè a ben guardare la qualità della produzione letteraria italiana, il livello è alquanto basso, eppure tutti scrivono.
Vi parlo da direttore di una casa editrice che riceve ogni settimana decine di manoscritti da parte di autori esordienti e non intenzionati a pubblicare i propri lavori.
Il numero enorme di manoscritti che le case editrici ricevono quotidianamente è una piaga dell’editoria italiana spesso sottaciuta.
Con la diffusione di internet e delle e-mail si è assistito a un radicale cambiamento nelle modalità di invio dei manoscritti alle case editrici.
In passato un autore che volevo proporre il proprio manoscritto doveva stamparlo, rilegarlo e spedirlo alla redazione della casa editrice con una spesa sia in termini economici che di tempo.
Perciò gli invii erano più razionalizzati, si selezionavano le case editrici a cui scrivere e si inviava il proprio lavoro solo se realmente sicuri della sua validità.
Oggi con una semplice e-mail con allegato il manoscritto si possono contattare centinaia di case editrici con risultati talvolta paradossali.
Mi è capitato più di una volta di ricevere e-mail di autori che mettevano in copia conoscenza decine di case editrici.
La mia casa editrice non pubblica testi di poesia, è sufficiente entrare sul sito, spulciare il nostro catalogo e capire che genere di libri pubblichiamo, nonostante questo riceviamo molti manoscritti di poesia, segno che gli autori non ci conoscono direttamente come editore.
Ciò determina per gli editori una grande perdita di tempo che, se aggiunta ai tanti manoscritti sgrammaticati e privi delle benchè minime norme sintattiche e grammaticali, toglie risorse per la lettura dei manoscritti validi.
Un invito che vorrei rivolgere agli autori, soprattutto se esordienti: prima di inviare un manoscritto a una casa editrice, informatevi sui libri che pubblica, visitate il suo sito, acquistate qualche libro. Inviando un giallo ad una casa editrice specializzata in questo genere letterario, aumenteranno le possibilità che il vostro manoscritto sia letto e valutato correttamente, poi chissà…

TWITTER @francescogiub

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