Fisco e sviluppoVendere la Galleria di Milano? Al giusto prezzo è un’ottima idea

Finalmente una buona notizia. Altagamma, associazione che riunisce molti marchi del made in Italy, potrebbe essere interessata all'acquisto della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Anche se in ma...

Finalmente una buona notizia. Altagamma, associazione che riunisce molti marchi del made in Italy, potrebbe essere interessata all’acquisto della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Anche se in maniera preliminare e non ufficiale sembra si stia parlando di un valore complessivo di 500 milioni di euro. Tanti, anzi tantissimi soldi, anche per il Comune di Milano.

Milano con questa cifra potrebbe fare cose molto utili, come ad esempio, più piste ciclacibili, più asili comunali, una rete wi-fi free degna di questo nome, una rete di metropolitane più capillare. Tutte cose che oltre ad essere utili per chi vive e lavora a Milano creerebbero occasioni di crescita e sviluppo per una città già colpita duramente, anche nel morale, dalla crisi.

Come molti non credo vi sia una sola ragione per lasciare, in un Paese che ha il 120% di debito sul PIL e quindi non può crescere ne investire, degli immobili di pregio in mano pubblica. Mano pubblica, tra l’altro, che a Milano solo tra A2A, Milano – Serravalle e Metroweb di danni alle tasche dei contribuenti ne ha già fatti tanti…

Insomma, le ragioni per la cessione sembrano un “no brainer”: una buona idea che merita semplicemente di essere concretizzata al meglio. Non è cosi purtroppo e in Comune a Milano si sono alzate voci contrarie sia dalla maggioranza che dall’opposizione. L’ex vicensindaco De Corato ha dichiarato ad esempio “Il complesso monumentale della Galleria può e deve essere valorizzato ma con un mix di funzioni commerciali. Conservando equilibrio. E magari calmierando i prezzi di bar e ristoranti».

Non sono per nulla d’accordo con De Corato, perchè il mondo è pieno di bellissimi posti gestiti da privati in cui ci sono anche bar e ristoranti low cost. Non abbiamo bisogno della mano pubblica per gestire la ristorazione in Piazza Duomo, per quello basta la “mano invisibile” del mercato.

Non abbiamo bisogno di una politica che amministra condomini, anche se di lusso, e nomina (gli amici) nei consigli di amministrazione. Abbiamo bisogno di una Politica che da le regole del gioco e le fa rispettare. Basta inutile statalismo che sfocia sempre in mala gestio. Milano dia l’esempio e venda (bene) la Galleria Vittorio Emanuele. Non volgliamo più Sindaci o Presidenti di Provincia che giocano a monopoli con i nostri soldi.

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