Questa giunglaAlla ricerca del tempo indeterminato, perduto

“È indetto un concorso per esami e titoli di servizio per la copertura di n. 15 posti – a tempo pieno e indeterminato – nel profilo professionale di AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE (cat. C)”. La fra...

“È indetto un concorso per esami e titoli di servizio per la copertura di n. 15 posti – a tempo pieno e indeterminato – nel profilo professionale di AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE (cat. C)”.

La frase è tratta dal bando del concorso pubblico indetto dal comune di Firenze, scaduto il 4 maggio scorso.

Mi interrogavo sul perché “agente di polizia municipale” fosse stato scritto in stampatello. Se la risposta stesse nel vano tentativo di attirare solo aspiranti vigili urbani, utilizzando anche la disperata arma della calligrafia, non si spiegherebbero le 1500 persone giunte da tutta Italia per partecipare alle preselezioni del concorso, il 29 maggio scorso. No, ho come la vaga impressione che a richiamare la maggior parte di quella folla sia stata proprio la formula magica, “tempo indeterminato”. È mezzogiorno e fuori dai cancelli del palasport Mandela Forum di Firenze, un fiume di persone attende di poter identificarsi ed entrare. Erano attesi in 3109, se ne sono presentati la metà.

Precari, senza lavoro, più o meno giovani. A parte pochi vocati all’incarico nel pubblico ordine, in molti sono dei veri e propri cacciatori di concorsi, con la speranza di entrarci prima o poi, in quei numeri esigui. Ma nell’osservare tutte quelle persone, alcune con il capo chino sui libri per un ripasso dell’ultimo minuto, un’altra domanda, banale, mi balenava in mente: il corpo di polizia municipale è probabilmente la forza dell’ordine più odiata dagli italiani; fanno le multe, notificano illeciti ma soprattutto perché fanno le multe. Com’è possibile che siano così tanti quelli che si armerebbero volentieri di paletta e fischietto? La mia risposta è: è possibile, per 1200 euro al mese. Da percepire per tempo indeterminato. Finché morte non ci separi.

A superare le preselezioni, solo un terzo dei partecipanti, 445 candidati, che il 18 giugno affronteranno la prova scritta. E gli altri mille e passa cosa faranno? mi chiedo ancora. “Scusi, sa mica quando scade il prossimo concorso delle Poste?”.

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