Cosa: Cuscinetto di bolle per il bagno
Nome: Bubble Bath Pillow
Cognome: CIEN
Dove: Lidl
Costo: 0,75 €
Giudizio: 1/5
Dal momento in cui mi sentivo di aver bisogno di un qualsiasi tipo di gratificazione e mi sentivo anche molto infantile -affranta e delusa dal mondo adulto- sono andata a fare la spesa alla Lidl alla ricerca di qualcosa che mi facesse sentire come ci si sente quando si è piccoline, carine, colorate, coccolate dalla mamma, in camerette tutte rosa e piene di robe rosee e morbide e profumate coi brillantini e i cuoricini. Un po’ stanca dei vestiti neri e delle serate passata a bere birre spuzze, fumare tabacco (perché le sigarette costano troppo), lamentarsi del non-lavoro, della classe dirigente politica, dei promotori della cultura e dei giornalisti locali, mi sono trovata davanti allo scaffale Speciale “Bambini&Bambine”: un tripudio di rosa e azzurri e profumi così piacevoli, da farti venir voglia di accucciarti sotto l’ascella della scaffalista della Lidl e dire “mamma”.
Davanti a me c’è un bivio: compro quella confezione di braccialetti fatti di caramelle color pastello o questa confezione così simpatica di “bolle” per il bagno? I primi sono zuccheri pieni di calorie che potrebbero determinare sì un appagamento, ma anche un senso di colpa velatamente bulimico. Le “bolle” non solo costano meno, ma uniscono alla gratificazione (o auto-coccola) anche quella funzione utile ed essenziale per la società contemporanea, che ci vuole puliti e profumati di cose che non ci appartengono come i legni, i fiori e le spezie.
La confezione dice poi, che oltre a colorare l’acqua della vasca di un bel “rosa fatato”, oltre ad essere al sapor di ciliegia, il suddetto cuscino genera una soffice schiuma con cui poter “realizzare diverse forme, come castelli di principesse”. Come resistergli? Non c’è scritto stelline, pere o scarpe. C’è scritto “castelli di principesse”.
Compro le “bolle” e seguo le istruzioni. Riempio la vasca, butto il piccolo cuscino che si presenta per l’appunto come un cuscino di piccole dimensioni con dei bei coniglietti disegnati sopra e non succede nulla. Rileggo le istruzioni: dice che bisogno schiacciarlo… ah ecco. Schiaccio e la vasca comincia a colorarsi di “rosa fatato” e sprigionare un profumo di sciroppo per la tosse per bambini o di ghiacciolo all’amarena.
Ma niente schiuma. M’immergo. Sia mai che per farsì che si crei la soffice schiuma (che mi permetta di costruire il mio castello da pricipessa galleggiante), ci voglia un pochetto di derma morto o sporco organico. Niente.
Provo ad abbassare la temperatura dell’acqua, dopotutto mi sto ustionando in un brodo bollente di amarene, chupa-chups e sciroppo per la tosse. Ma non succede ancora niente. Ed io esco, perché a me l’odore di ciliegia mi fa schifo e mi fa impressione tutto quel rosa “chimico” fatato a contatto con le mie mucose. Anche perché -e magari non dipende dalle bolle Cien- ma appena immersa mi si è sollevato un angolo di smalto dall’unghia dell’alluce ed esercitando una leggera tensione, mi si è tolto tutto come un adesivo.
Il senso è che sono furiosa e mi tocca rilavarmi. Intanto che l’acqua scroscia, rifletto sulla mia vita e sui massimi sistemi e penso che le delusioni non siano esclusiva del mondo adulto. Anzi, ne deduco che le più grosse delusioni le ho vissute durante l’infanzia con quelle pubblicità ingannevoli che non corrispondevano mai alla realtà. Per intenderci… quella merda di Sofficino Findus non mi ha MAI sorriso. MAI. Per non parlare di quell’acutissimo dolore e delusione provati nello scoprire, che nella realtà i pony sono solo dei cavalli nani e non hanno ali, disegnini sul fianco o lunghi capelli profumati.
Ma allora perché la CIEN mente? Forse perché così le madri possono ingannare le figlie e i figli (c’è anche l’alternativa azzurra-maschia) ed indurli così a lavarli con l’illusione di poter costruire un “castello di principessa” con la schiuma? Può anche essere, ma la cosa funziona una volta e poi basta! A meno che….
A meno che i bambini non abbiano la memoria del pesce rosso che si cancella ogni manciata di secondi. O come le gazzelle che si fanno catturare e magnare dalle leonesse, perché intanto che scappano, si dimenticano la ragione per cui stanno correndo.