Scommesse e sconnessiC’è del marcio sotto la Lanterna

A Genova si sarebbe addirittura cercato di aggiustare il derby La notizia che da qualche giorno filtra dalla procura di Cremona avrebbe del clamoroso: in occasione del derby di ritorno della scor...

A Genova si sarebbe addirittura cercato di aggiustare il derby

La notizia che da qualche giorno filtra dalla procura di Cremona avrebbe del clamoroso: in occasione del derby di ritorno della scorsa stagione, giocato alla terzultima giornata di campionato l’8 Maggio 2011, alcuni giocatori blucerchiati avrebbero raccolto la somma di 350.000€ da versare a cinque colleghi/avversari rossoblu in cambio della vittoria della Samp o del pareggio. Per la cronaca la partita finì 2-1 per i grifoni, con un bel gol del carneade genoano Boselli al novantesimo. Gol pesantissimo perché di fatto spedì la Sampdoria in Serie B. L’aritmetica certezza sarebbe arrivata una settimana più tardi, con la vittoria del Lecce a Bari (per ironia della sorte, altra partita oggetto delle indagini dell’altro filone giudiziario, quello di Bari) e la sconfitta dei blucerchiati in casa col Palermo.

Il fatto sarebbe emerso dall’intercettazione di una telefonata di un capo ultras rossoblu, Massimo Leopizzi, che avrebbe confidato ad un amico la clamorosa offerta dei giocatori doriani, riferitagli da un giocatore genoano. Leopizzi, interrogato Giovedì 7 Giugno dagli inquirenti, ha minimizzato la cosa parlando solamente di voci che circolavano tra i tifosi. Restano molti dubbi, ma ci sono anche numerose coincidenze che i diretti interessati dovranno chiarire, a cominciare dal famoso incontro tra ultras, giocatori del Grifone (Sculli e Criscito) ed alcuni pregiudicati presso il ristorante genovese “Il coccio” in data 10 Maggio. La procura di Cremona trasmetterà presto gli atti a quella competente di Genova, che avrà il compito gravoso di fare luce sull’episodio del derby il prima possibile.

La sensazione, qualora le ipotesi degli inquirenti trovassero riscontro, è che lo scenario venutosi a creare nel capoluogo ligure costituisca una realtà autonoma rispetto al resto delle situazioni oggetto d’indagine. In luogo dell’ormai famigerato “clan degli zingari” ci sarebbe una figura assai nota nel panorama criminale cittadino, Safet Altic, bosniaco attualmente incarcerato proprio a Genova per traffico internazionale di stupefacenti. Con il presunto coinvolgimento di alcuni capi-curva, si sarebbe creato un grosso giro di truffe e scommesse che aveva come presunti referenti Sculli, Milanetto e Criscito. Quest’ultimo ha prontamente rispedito al mittente le nuove accuse: «Ho già pagato un prezzo altissimo e ingiusto per tutte queste voci essendo stato costretto a lasciare la Nazionale. Non so quale sia il modo giusto di reagire a questo continuo stillicidio di voci e mezze notizie, posso solo continuare a ribadire la mia innocenza».

Come inserire la presunta vicenda della combine del derby in questo supposto mosaico criminale è ancora presto per dirlo. Un’azione ideata nello spogliatoio doriano e dettata dalla disperazione per una stagione iniziata coi preliminari di Champions League e finita in maniera sportivamente tragica con la lotta retrocessione? Un’idea sorta invece in seno al gruppo criminale di Altic e sponsorizzata da alcuni giocatori genoani?

Aldilà di tutto, per il tifoso e per l’amante del calcio l’eventuale conferma di una di queste ipotesi sarebbe una mazzata difficilmente sopportabile. Tifare Genoa o Samp farebbe poca differenza: sinceramente non so cosa farebbe più ribrezzo tra sapere che i propri giocatori preferirebbero comprarsi a tavolino la vittoria di un derby invece di giocare (Samp) o venire a conoscenza che i giocatori della mia squadra si siano venduti la stracittdina. L’istinto direbbe che è meglio la prima, ma il raziocinio suggerisce che lo schifo è il medesimo e che cambia solo la prospettiva della compravendita.

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