Cittadinanzattiva (2.0)Da L’Aquila all’Emilia: il terremoto come paradosso naturale per risolvere i paradossi umani. La ricostruzione smart delle città

Città intelligenti e ricostruzione partecipata de L'Aquila è stato il tema dell'incontro tenutosi oggi pomeriggio e trasmesso in livestreaming. Su Ustream si può rivedere on demand l'intero evento ...

Città intelligenti e ricostruzione partecipata de L’Aquila è stato il tema dell’incontro tenutosi oggi pomeriggio e trasmesso in livestreaming.

Su Ustream si può rivedere on demand l’intero evento che è stato seguito on line con l’hashtag #ricostruiamolaq

Il terremoto dell’Emilia, ha riportato alla mente anche le feroci immagini del terremoto che distrusse L’Aquila, città ancora tutta da ricostruire, tutta da rifare, tutta da ripensare.
In questa riflessione, alla luce dei progressi tecnologici e delle esigenze ambientali, le ipotesi di progetto sulle quali si sta lavorando sono di “smart city”.

Ricostruire L’Aquila significa lavorare in una logica smart che tenga conto dell’ambiente, della sostenibilità, della mobilità, delle necessità primarie e secondarie, dei cittadini.

Tutti sono stakeholders di questa progettualità: Università, pmi, società, P.A.
Il concetto di smart cities un poco divide e un poco avvicina i pareri.

La basic question is: cosa rende una città smart?

Secondo alcuni non si tratta di tecnologia ma bensì di approccio, secondo altri, una città è smart quando alla base vi è tecnologia e la stessa permette alla città di non occupare (invadere) il territorio e favorire la partecipazione dei cittadini.

La partecipazione, dal basso, delle masse, è un punto cruciale dell’identity delle smart cities. La formazione di connessione e creazione di rete di esperienze per la creazione di un progetto, che vada oltre la legislatura amministrativa, comporta la progettazione condivisa e costituisce il know-how portante alla base della realizzazione delle intenzioni e del progetto.

In un processo di smart cities la ricostruzione deve avvenire in maniera intelligente e accessibile (non vi devono essere barriere architettorniche urbane): in qualsiasi circostanza e condizione, il cittadino può accedere a qualsiasi angolo del territorio. Questa modalità rappresenta anche la leva per il rilancio di un turismo sociale e sostenibile.

É limitante pensare che a rendere una città smart si tratti solo di applicare e promuovere le energie rinnovabili. Oggi, smart significa una città o metropoli che al primo posto metta, nella lista delle necessità, le esigenze del cittadino, dell’individuo e che ne sostenga qualsiasi fabbisogno.

A tre anni di distanza, il terremoto che ha colpito l’Emilia richiama L’Aquila, città ancora piegata e sgretolata sia dal tremore della terra che, naturalmente e geologicamente, dalla sua vallata.

Nel frattempo, la conversazione sul terremoto di questi giorni in #Emilia continua su Twitter.

A fine Ottobre, si farà il punto della situazione sullo stato dei lavori delle e nelle smart cities a Bologna. Dal 29 al 31 Ottobre si terrà Smart City Exihibition.

Una presentazione dell’evento la si trova in queste slides.

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