Schola, magistra vitaeGli alunni cadono sempre dal pero

La scuola sta finendo e un anno se ne va, cantiamo allegri in questi giorni noi prof scimmiottando i Righeira, ma gli alunni a cui spettano gli esami di licenza media e i diplomandi della maturità ...

La scuola sta finendo e un anno se ne va, cantiamo allegri in questi giorni noi prof scimmiottando i Righeira, ma gli alunni a cui spettano gli esami di licenza media e i diplomandi della maturità sono in fermento per le ultime fasi della loro preparazione. Mappe concettuali, tesine, correzioni e interrogazioni per riparare o concedersi fino all’ultimo voto qualche possibilità in più. Per i volenterosi, almeno. Per chi pensa che la scuola debba sempre “regalare” anche ai meno capaci che poi son quelli che mantengono un tipico atteggiamento di strafottenza, sappiano che noi, prof, siamo stufi da tempo di dover passare su tutto. Perché ci sono gli alunni che a tre, due, una settimana dall’esame ancora ti chiedono: “Ah, ma perché c’era da preparare la mappa concettuale?”, “Ma prof, io ho sei nell’ultima verifica!”, senza considerare la sfilza di quattro e cinque precedenti. Gli alunni cadono sempre dal pero, soprattutto a ridosso della conclusione del percorso scolastico. Eh si sarà proprio la stanchezza per tanta applicazione che li debilita a tal punto da farli sembrare delle pere cotte e non capirci più niente quando sono dentro le aule. Poi a vederli fuori sono tutti dei brillantissimi geni. Sarà per questo motivo che l’aneddotica sugli strafalcioni degli alunni è interminabile e non finisce mai.

Sentita dai colleghi, ad un alunno non proprio brillante e con qualche difficoltà viene proposta la simulazione dell’esame orale di licenza media. Le domande sono semplici proprio per consentirgli di metterlo a suo agio e di poterlo valutare anche per altri lavori svolti, nei laboratori o nelle ore di approfondimento, e non valutarlo solo per lo studio. Il docente chiede: “Raccontami un’esperienza significativa vissuta nel corso del triennio”. Silenzio pensoso dello studente. Poi risponde: “ Non ho mai studiato, ho preso sempre 4 e…..”. In classe esplode un boato di risate. Il prof ribatte e ripete: “ Ma tu hai capito cosa ti ho chiesto? Parlami di cosa hai fatto in questi anni di significativo dato che sei stato coinvolto nei laboratori manuali e di recupero…”. Lo studente ci pensa ancora un po’ su e risponde: “Ah, sì! La prova di evacuazione di ieri!”
Altro aneddoto. Studente all’esame di terza media.È il momento di parlare di storia. La scelta cade su Garibaldi e la spedizione dei mille. L’insegnante chiede in quale località fosse sbarcato il generale in Sicilia. Lo studente è visibilmente in difficoltà. Non sa da dove cominciare e l’insegnante prontamente suggerisce le prime sillabe della città: “A Ma…. A Ma…”. “ A Malpensa!” risponde lo studente.
Gli studenti cadono proprio e sempre dal pero! Con buona pace di chi li promuove!