Affermare che i toscani abbiano origini teutoniche è alquanto insolito poiché nell’immaginario comune la storia etnica e culturale della Toscana inizia con il popolo etrusco. Analizzando l’aspetto del toscano storico, gli studiosi riconoscono che questo possiede tratti che si avvicinano di più a quelli delle popolazioni del Nord Europa che delle popolazioni mediterranee e che le relazioni culturali ed etniche tra gli etruschi e i toscani moderni erano discontinue. Il fenomeno diventa maggiormente evidente fra gli abitanti delle campagne.
Gli storici iniziano a interrogarsi su come fosse possibile che i toscani discendessero dagli etruschi visto che questo popolo proveniva dal Medio Oriente. Per trovare una risposta è stato necessario analizzare con grande attenzione la storia della Toscana a partire dall’invasione longobarda e dalla creazione del Ducato di Tuscia da parte del condottiero longobardo Gummarith, primo Duca di Lucca, nel 574 d.C.
A seguito di studi e ricerche genetiche, nel 2010 arriva la conferma scientifica: i toscani moderni sono discendenti dei toscani altomedievali che, a loro volta, erano discendenti delle popolazioni germaniche, che qualche secolo dopo la caduta dell’Impero Romano si erano uniti, nell’attuale regione Toscana, alle popolazioni romaniche superstiti. Gli etruschi, quindi, quasi certamente non possono essere ritenuti i progenitori dei toscani, se non a livello esclusivamente morale. Dopo le guerre gotico-bizantine, la Tuscia appariva un territorio spopolato e l’apporto numerico delle popolazioni germaniche, longobardi, poi goti e turingi, fu considerevole. In seguito arrivarono anche i sassoni di Ottone I che insediarono maggiormente le colline metallifere e buona parte della valle dell’Arno.
Questa indagine è approfondita nel libro “La Toscana, un lembo di Germania nella penisola italica”, di Emiliano Baggiani e Luciano Cini, edito da Il Quadrifoglio. Il libro sarà presentato il prossimo 16 giugno nell’ambito dell’iniziativa “La Notte Blu della Costa degli Etruschi 2012”, la festa che dà il benvenuto alla stagione estiva su tutta la costa degli Etruschi.
Il libro analizza anche l’influsso germanico sulla lingua toscana, a livello lessicale, morfologico e sintattico, comprendendo un piccolo compendio dei longobardismi presenti nel toscano. Completano il lavoro diverse schede su personaggi storici e riferimenti alle tradizioni germaniche sopravvissute in Toscana. La pubblicazione è infine corredata di stemmi di numerose famiglie toscane, così molti lettori potranno conoscere e vedere il proprio stemma familiare.
La realtà che scaturisce da questi studi servirà da monito per tutti quelli che pensano che non ci siano punti di contatti tra Italia e Germania.