La popolazione di Trebinje, città dell’Erzegovina nel territorio della Republika Srpska, è scesa sul piede di guerra contro il famoso regista Emir Nemanja Kusturica.
L’autore, che dopo il conflitto in Bosnia Erzegovina ha fatto discutere per il suo progressivo allineamento su posizioni sempre più filo-serbe, ha tentato infatti di smantellare (nel senso letterale del termine) un monumento storico della città, la torre di una vecchia guarnigione austriaca situata sulla collina di Petrinja. Il regista vorrebbe utilizzare le pietre della costruzione per edificare Andrićgrad, una sorta di “villaggio a tema” da lui progettato a Višegrad, in onore del romanziere Ivo Andrić.
Kusturica avrebbe ottenuto il permesso e le licenze necessarie a demolire alcuni vecchi edifici abbandonati in Erzegovina, grazie anche al proprio rapporto di amicizia con il presidente dell’entità serba, Milorad Dodik. Il regista si era già “servito” nei villaggi di Grebći, Dračevo e Popovo Polje: a Trebinje, però, la “autorizzazione verbale” del sindaco della città, Dobroslav Ćuk, non è bastata. La popolazione ha deciso di mobilitarsi e di presidiare la collina, impedendo il passaggio alle auto e ai mezzi di lavoro.
“Non capisco tutto questo clamore”, ha cercato di difendersi Emir. “Si tratta di costruzioni fatiscenti, di cui nessuno si cura. Qui mi si sta accusando di voler distruggere il patrimonio artistico della Bosnia Erzegovina, ma la verità è che si tratta di menzogne costruite come al solito da Sarajevo per screditarmi”. Il cineasta non si è risparmiato neppure qualche stilettata contro l’antico occupante: “l’Austria non ha lasciato niente in queste terre degno di essere protetto. I pochi segni della sua presenza servono solo a ricordarci il suo passato vampiresco”.