Aung San Suu Kyi chiede e Coca Cola risponde. La leader dell’opposizione birmana è al suo primo viaggio in Europa dopo 24 anni ed attenderla ha un nutrito programma di visite e appuntamenti. Prima una visita in Svizzera poi Oslo dove riceverà il Nobel per la Pace che vinse nel 1991 e a seguire Francia, Inghilterra e Irlanda. Parlando all’Assemblea annuale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro ha chiesto alla comunità internazionale di portare investimenti stranieri nel suo paese. Pronta la risposta della Coca Cola che ha chiesto una licenza per entrare nel mercato birmano, a renderlo noto è la BBC.
Con l’arrivo di Coca Cola in Birmania restano solo due i paesi al mondo in cui la multinazionale di Atlanta non è presente: Cuba e Corea del Nord. Sospese le sanzioni del governo Usa contro la Birmania, la Coca Cola ha chiesto al governo del paese asiatico di poter entrare con i propri prodotti nel mercato. Da quanto ha fatto sapere la multinazionale americana in un primo momento i prodotti arriverebbero in Birmania con un’importazione dai paesi vicini, in un secondo tempo la Coca Cola sarebbe pronta ad investire direttamente nel paese con proprie aziende. Da Atlanta hanno parlato di “consistenti” investimenti nei prossimi 3-5 anni. La Coca Cola foundation donerà 3 milioni di euro alla Birmania. Il presidente della multinazionale Muhtar Kent ha commentato:«Coca-Cola ha sempre rappresentato l’ottimismo nei momenti di cambiamento e di progresso del mondo»