Succede a Borgomanero, un piccolo paese in provincia di Novara in Piemonte: la graduatoria per l’assegnazione del posto ai bimbi per l’asilo nido verrà assegnato in base alla cittadinanza, per la serie “l’Italia agli italiani”. Sgomberiamo il campo da qualsiasi ambiguità: per fortuna la direzione didattica locale è stata prontamente fermata ed il provvedimento che stabiliva i requisiti di assegnazione dei posti nei nidi cittadini è stato annullato, ma la questione rimane comunque rilevante.
Il caso. Tutto accade ieri pomeriggio quando prende corpo la notizia che la direzione didattica di Borgomanero abbia stabilito i requisiti per la graduatoria di accesso della scuola materna locale definendo che il primo status necessario fosse la cittadinanza italiana, poi la residenza nel comune e possibilmente vicino al plesso scolastico. I genitori giustamente protestano anche perché fuori dalla graduatoria rimarrebbero una trentina di bambini. La politica piemontese di indigna ed il polverone monta in pochissime ore.
Non è solo una questione etica. Il provvedimento che è stato approvato dalla direzione didattica di Borgomanero non era solamente discriminatorio, ma era anche illegale infatti la legge prevede un accesso paritario all’interno delle scuole per chiunque, a prescindere dalla nazionalità. E’ anche per questo motivo che nelle primissime ore del pomeriggio arriva la decisione del Provveditore di Novara, Giuseppe Bordonaro, di sospendere la delibera antistranieri dicendo: “Ho chiesto che la delibera venisse sospesa perchè ritengo sia illegittima. Per questo ho chiesto venisse rifatta una nuova delibera con criteri oggettivi che metta tutti i bambini allo stesso livello, a prescindere dalla cittadinanza”. Non è dunque solo una questione etica ma anche giuridica.
Chi nasce in Italia è italiano? “Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, una assurdità” – con queste parole il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riapriva il dibattito in Italia creando anche non poche polemiche. I minori residenti in Italia, nati da genitori stranieri, sono circa un milione: circa 650 mila hanno visto la luce nelle strutture del servizio sanitario nazionale. Questi dati si riferiscono al 2011. Chi nasce in Italia dunque non è italiano.
Perché chi nasce in Italia non è italiano? Semplice, perché abbiamo una legge vecchia come la morte. La cittadinanza in Italia si concede solo per discendenza. La legge sulla cittadinanza ha ben 20 anni di età. E’ la numero 91 ed è basata sullo “ius sanguinis”, il diritto di sangue. Non prevede, infatti, lo “ius soli”, cioè il diritto che si acquisisce (come accade per chi nasce negli Usa) per il fatto stesso di fare il primo vagito sul suolo italiano, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Dunque, lo status giuridico dei bambini, figli di immigrati, cui capita di nascere in Italia è inestricabilmente legato alla condizione dei genitori: se i padri ottengono la cittadinanza (compiuti dieci anni di residenza legale) questa si trasmette automaticamente anche ai figli. Come un’eredità.
Tornando a Borgomanero. E’ per questi motivi che quello che è successo a Borgomanero è inquietante. L’atto della discordia è stato firmato da chi la legge dovrebbe conoscerla dunque è volutamente discriminatorio, oltre che illegale.