Le strade di Parigi sembrano fatte apposta per sognare un’altra epoca. I lampioni, i cartelli della metro, i palazzi, tutto così ottocentesco e affascinante. Se mi trovo alle Tuileries in un pomeriggio di sole, non posso fare a meno di mmaginare le signore con il corsetto e le gonne lunghe mentre passeggiano sotto un ombrellino di pizzo. Tutto molto romantico, finché non ti ci ritrovi in mezzo.
Sembra che i francesi non riescano a rinunciare ad alcune manie deliziosamente demodé. Primo fra tutti il courrier, cioé la posta. All’epoca degli smartphone e delle e-mail, per ottenere una qualsiasi cosa in Francia, il faut envoyer un courrier: tradotto, «occorre inviare una lettera» cioé una delle frasi che mi sono sentita ripetere più spesso da quando sono qui.
Vuoi attivare il servizio di biciclette a noleggio? Il faut envoyer un courrier. Vuoi iscriverti alla corsa organizzata dal municipio del 19mo? Il faut envoyer un courrier. Vuoi disdire la richiesta di abbonamento a una compagnia telefonica che opera solo online? Il faut envoyer un courrier.
Ma ci sono anche casi più subdoli. Se hai un conto corrente francese online, puoi fare i bonifici online. Ma per farlo devi confermare i dati del destinatario, inserendo un codice che ti viene inviato via sms. Perfetto? Quasi, perché prima devi confermare che quel numero telefonico sia davvero il tuo, tramite apposito codice. Che ti sarà comodamente inviato par courrier.
Il problema é che poi le lettere non arrivano. Da quando sono qui, ho ricevuto solo una lettera su quattro. Il perché resta un mistero finora. Ho provato anche a chiedere a un ufficio postale come potessi recuperare le buste perdute. Nessun problema: basta envoyer un courrier.