È interessante seguire, in questi giorni, la spartizione delle poltrone in Rai che con cadenza quasi periodica i partiti si accaparrano. Solitamente è uno spettacolo triste, perchè si vedono comparire candidature di politici trombati o amici degli amici che fanno comodo ed evitano, dovendo “ringraziare” per il posto, che si faccia un’ informazione e un servizio pubblico come Dio comanda.
Questa volta sembrava esserci uno spiraglio di novità. L’idea del Pd – non voglio dire di Bersani perché non credo sia una sua idea ma piuttosto una sorta di strategia da pre campagna elettorale – di chiedere alle associazioni (come Libera, Se non ora quando?, Libertà e Giustizia, Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, etc.), di proporre dei candidati per il nuovo CdA della Rai è molto interessante. Anche perchè i democratici di Pier si sono detti da subito disponibili ad appoggiare chiunque venisse indicato loro.
Ed è così che sono venuti fuori due nomi: Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo.
La prima è una donna – e già questo è un punto in più in un paese fortemente misogino – che, oltre ad essere figlia del giornalista Walter Tobagi (morto ammazzato dalle Brigate Rosse nel 1980), ha lavorato per anni nel settore della produzione audiovisiva di documentari e attualmente scrive per Repubblica ed è stata conduttrice su Radio3 di “Pagina 3”. Dal settembre del 2011 sbarca in radio e conduce il programma “Caterpillar AM” su Radio2. Ha un solo “tentativo politico”, quando è stata candidata proprio dal Pd alle elezioni per la Provincia di Milano nella lista civica dell’uscente presidente Filippo Penati ma pare non sia andata molto bene.
Il secondo candidato, come dicevamo, è Gherardo Colombo. Non credo abbia bisogno di presentazioni. Ci limitiamo a dire che è stato uno dei magistrati che faceva parte del Pool di Mani Pulite e che si è occupato anche della P2, del terrorismo ed è stato uno dei Pm del processo Imi/Sir Lodo Mondadori/Sme. Nel 2007 ha lasciato la magistratura e viaggia in giro per l’Italia per parlare di giustizia e per sensibilizzare le giovani generazioni sull’argomento. Nel 2009, è stato anche nominato Presidente della Garzanti Libri.
Detto questo, una domanda sorge spontanea: ma Gherardo Colombo che ne può sapere di televisione? Sia chiaro, il suo percorso professionale è decisamente invidiabile e rispettabilissimo. Il problema è che non si capisce come saprebbe amministrare, e che contributo saprebbe dare in Rai. Non ha alcun tipo di esperienza televisiva, se non le apparizioni in numerosi talk show.
La sua specchiata carriera non ha nulla a che spartire con la tv. E lo dice lui stesso, involontariamente, quando afferma: “Sono disponibile a fare questa nuova esperienza in Rai, ho dovuto mandare anche un curriculum vitae”. È una NUOVA ESPERIENZA. Nessuna competenza in materia dunque.
Questo gesto di “forte discontinuità” col passato è, come dicevo, assolutamente apprezzabile ma non deve però prescindere dalla competenza in materia. Proprio in questi giorni ci si indigna perchè a capo dell’IGNV è stato messo un insegnante di Educazione Fisica e come addetta stampa una ex porno attrice soft (se qualcuno mi spiegasse il significato di “porno attrice soft”, ne sarei felice), ma siccome Colombo è una persona simbolo della legalità allora, anche se non ha esperienza in materia televisiva, va tutto ok.
No, non funziona così.
GIAMPAOLO ROSSI
per Wilditaly.net