Nonostante i Maya, neanche oggi il mondo è finito, la gente si è regolarmente alzata ed è andata a lavoro (come nei film), Berlusconi dopo aver lanciato un nuovo nome per il suo nuovo partito (“Italia Pulita”, sic!) ha proposto Gerry Scotti come leader del centrodestra lasciando nuovamente dietro le quinte il pupazzo Uan, il tutto mentre a Pisa la nazionale italiana fa i bagagli e parte per Cracovia.
Anche oggi i quotidiani sportivi hanno avuto la loro fetta di torta, Mimmo Criscito difensore titolare della Nazionale, l’unico escluso dall’Europeo per la bufera del calcioscommesse torna a battere i pugni sul tavolo e chiede la sua maglia in virtù della promessa di Prandelli di farlo subentrare al primo infortunio (per la cronaca, Prandelli ha già smentito). Alla fine, per non imbrogliare ancora di più il puzzle è probabile che il ct decida di partire con qualche pezzo rotto. Una partenza che, metafora di un Paese che cade a pezzi, acquista sempre di più il più il carattere salvifico di un viaggio della speranza… altro che competizione calcistica internazionale.
La speranza che anche ora, come accaduto altre volte, la Nazionale faccia il miracolo. Che riesca catarticamente a salvare un popolo intero con una vittoria purificatrice, così come avvenuto nel 2006 quando la giustizia sportiva mandò l’attuale capitano azzurro, appena diventato campione del mondo, a calpestare insieme alla sua squadra il manto duro della serie B. Quando l’Italia scoprì che le ipotesi sugli arbitri “influenzati” erano amare verità. Quando per inspiegabili congiunture astrali, al Governo non c’era Berlusconi, ma Prodi, anche lui molto ben visto dai supercapoccioni europei…