Dopo tre settimana dal suo insediamento, finalmente, il nuovo sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha presentato i primi tre assessori della sua giunta: Gino Capelli con delega al bilancio, Gabriele Folli con delega all’Ambiente ed alla Mobilità e Cristiano Casa con delega alle Attività Produttive, turismo e commercio. Un ritardo nel formare la squadra che inequivocabilmente mostra la complessità di portare nelle “stanze del potere” i meccanismi della “nuova politica” del Movimento 5 Stelle. Che, forse per la prima volta, si deve confrontare con una politica attiva lontana dai proclami di Beppe Grillo.
188mila abitanti e 260km² di superficie. Questa è Parma. Il comune invece è 800milioni di euro di debiti da gestire così come evidenziato nella relazione del commissario Mario Ciclosi. Non è facile gestire questi conti specie per chi, per la prima volta, si trova dentro la cosa pubblica senza un “cursus honorum” nelle stanze della politica. Pizzarotti sa di avere gli occhi puntati di mezz’Italia sul suo operato, più che se fosse stato eletto sindaco un esponente del Pd o del Pdl.
Prende tempo, si lascia andare a distinguo con il leader Grillo – salvo però fare un passo indietro sul dissidente del movimento, Valentino Tavolazzi –, fa vedere insomma che una cosa è fare politica nazionale da un palco o da un blog, altro è essere in mezzo alla gente, al livello più basso dell’amministrazione pubblica.
Per promuovere la trasparenza il primo passo è stato aprire il canale Youtube del comune per presentarsi ai cittadini:”Abbiamo voluto realizzare questo canale per comunicazioni brevi – spiega nel video il neo sindaco – che possano arrivare direttamente a tutti i cittadini. Sono molto contento di iniziare con voi quest’avventura che ci porterà ad avere un comune molto diverso da quello che è stato nelle legislazioni precedenti”. Proprio dalla rete, da Youtube, è arrivato l’annuncio del primo assessore Gino Capelli, delegato al bilancio. L’assessorato più delicato in un momento difficile per le casse comunali.
Sia chiaro: Pizzarotti non ha stravolto niente, e di lavoro ne avrà ancora tanto da fare. Ma intanto rispetto a come normalmente vanno le cose nei comuni italiani in cui la politica decide tutto e lo fa senza neanche doversi confrontare più di tanto con i cittadini, l’atteggiamento di Pizzarotti è già qualcosa di diverso. Che fa sperare.