Il picchio parlantePimpanti, altalenanti e sbiaditi: gli azzurri contro la Spagna

  Senza voler correggere Massimiliano Gallo ecco delle pagelle che approfondiscono più il lato tecnico della gara tra Spagna ed Italia, dove gli azzurri hanno comunque guadagnato un buon punto in c...

Senza voler correggere Massimiliano Gallo ecco delle pagelle che approfondiscono più il lato tecnico della gara tra Spagna ed Italia, dove gli azzurri hanno comunque guadagnato un buon punto in classifica.

De Rossi, Di Natale e Pirlo sono decisamente i migliori in campo. Impeccabile come difensore il giallorosso, sempre pronto a stoppare le iniziative degli sguscianti fantasisti spagnoli, non risparmia qualche lancio lungo dei suoi per illuminare il gioco. Il cannoniere dell’Udinese non ha manco il tempo di entrare in campo che già deve trafiiggere Casillas: peccato solo per la mancata doppietta che gl’avrebbe reso questo giorno indimenticabile. Benissimo anche Pirlo: non ha paura di mostrare la sua classe sopraffina ai sempre ottimi palleggiatori spagnoli. L’assist per Totò sta a dimostrarne l’autorevolezza. Artista!

Buona prova, forse non ai livelli dei colleghi sopramenzionati, anche per Buffon, Chiellini, Marchisio, Cassano. Il portierone veglia per gran parte senza grossi patemi: sempre lucido, è risolutivo nel duello con Torres, un pò meno quando temporeggia nell’ultima uscita contro lo stesso attaccante: sempre alto, nulla può su Fabregas. Chiellini e Marchisio fanno tanto lavoro sporco, ma pur sempre utile: peccato che il centrocampista arrivi stanco nei minuti finali al momento del tiro, al termine di una straordinaria azione da lui condotta. Cassano fa quel che può: una conclusione nel primo tempo a lato, e poco altro. Non decisivo, ma sempre pronto ad attirare le marcature.

Maggio, Bonucci e Thiago Motta fanno davvero il compitino, ed a larghi tratti stazionano sugli estremi dell’insufficienza. Bonucci perde di lucidità, Maggio parte benino poi si smarrisce. Motta si vede negare la rete da un’ottima parata di Casillas. Lo stesso Giaccherini, forse troppo gravato da ruoli di copertura e qualche emozione per la grande occasione, non esprime il suo potenziale.

Balotelli è la grande occasione sciupata. Parte bene, ha voglia di stupire: qualche tocco di tacco, e conclusioni da fuori lasciano ben sperare. Poi la dormita colossale dinanzi a Casillas. Aspettava un fallo, o il sopravanzare di un compagno: troppo tempo, e il treno è passato. Qualche scaramuccia con gli avversari completano il quadro; la sostituzione arriva, e lui non può fare altro che arrabbiarsi con l’attaccante del City, ex dell’Inter.

Menzione d’obbligo per Prandelli. Ero scettico sul modulo iniziale, ancor di più su De Rossi a centrocampo e Giaccherini sulla fascia. Mi sono sbagliato alla grande. Tante mosse azzeccate, l’ingresso di Di Natale è il classico coniglio dal cilindro. Il pari all’esordio contro i campioni del mondo e d’Europa, nelle condizioni che tutti conosciamo è oro colato. Bravo Cesare, se continuiamo così la strada (almeno per i quarti) è in netta discesa. E non parliamo di catenaccio, perchè a dire il vero questo pareggio va stretto anzitutto all’Italia…

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