Uno schiaffo alle vittime dell’amianto, una beffa insostenibile, chiamatela come volete ma è a dir poco grottesca la notizia che Mr. Eternit, l’autore della “offerta del diavolo” al Comune di Casale Monferrato poi respinta, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, sia stato invitato dall’Onu, alla Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile, che si terrà dal 20 al 22 Giugno.
Invitato, come benefattore e fondatore del World Business Council for Sustainable Development oltre che della Fondazione Avina, per sostenere progetti ambientali e sociali in America Latina, lui che è stato condannato a 16 anni, a Febbraio scorso, dal Tribunale di Torino, a conclusione del “Processo Eternit”, per disastro ambientale doloso permanente e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche.
Invitato a discutere di come proteggere il futuro della Terra proprio lui che ha deliberatamente continuato la produzione, pur consapevole dei rischi che comportava l’esposizione all’amianto, causando migliaia di vittime.
E, naturalmente, si moltiplicano, in queste ore, le raccolte di firme e petizioni da parte delle associazioni a sostegno dei familiari delle vittime dell’amianto come la brasiliana Abrea e l’italiana Afeva, per chiedere che l’Onu ritiri l’invito a Schmidheiny e, venga dichiarato “persona non gradita” a Rio.
E il Governo italiano, intanto, cosa fa?
E’ troppo attendersi un passo ufficiale come una nota diplomatica di protesta?